Registro unioni civili, critiche all’XI Municipio

All’indomani dell’approvazione della delibera da parte dell’ente guidato da Andrea Catarci, Forum famiglie, Acli romane, Famiglie numerose, insieme all’assessore De Palo, contestano la scelta di Federica Cifelli

«Una battaglia senza meta quella dell’istituzione del registro delle unioni civili. Un registro dove far riconoscere il proprio legame affettivo esiste già ed è quello dei matrimoni». Lo dichiara, intervenendo a nome del Forum delle associazioni familiari del Lazio, la presidente Emma Ciccarelli, commentando l’approvazione della delibera per l’istituzione del registro delle unioni civili da parte del Municipio XI. «Con il matrimonio – continua Ciccarelli – le coppie acquistano tutti i diritti legati alla famiglia, acquisiscono riconoscimento giuridico e sono tutelate dallo Stato. Le scelte sentimentali ed affettive se vogliono essere riconosciute come diritti hanno questo strumento. Il registro delle unioni civili non è previsto né riconosciuto dalla Costituzione dunque non aumenta i diritti di chi vi si iscrive».

Dello stesso parere anche l’assessore alla Famiglia, all’educazione e ai giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo. «Ribadisco – afferma De Palo – che in un periodo di forte crisi, in cui è necessario puntare sulle questioni urgenti e davvero utili per la città e il Paese, bisognerebbe operare tutti insieme perché, piuttosto, sia la famiglia riconosciuta dalla Costituzione ad avere finalmente il posto e l’attenzione che merita e che le sono attribuiti sulla carte nella nostra città e nel nostro Paese». È questa, per l’assessore, «“la” priorità per il Paese reale, non le battaglie ideologiche. La famiglia è un impegno laico che va difeso e non affossato, tantomeno dalle istituzioni locali, che sono di fatto le più prossime ai nuclei familiari della nostra città».

«Vergognosa e inaccettabile» la priorità data dal Municipio XI alla delibera che approva il registro delle coppie di fatto. È il commento di Angelo De Santis, responsabile dell’Associazione nazionale famiglie numerose della regione Lazio. «Quasi una famiglia numerosa sue due oggi si trova al di sotto della soglia di povertà – osserva, citando le recenti indagini Istat – ma sembra che il Municipio in questione nella persona dei suoi amministratori resisi protagonisti di questa triste vicenda faccia finta di ignorarlo e non sia particolarmente interessato a battersi per garantire alle generazioni future e alle loro famiglie un adeguato sostentamento». Al contrario, per De Santis è da constatare «una deriva ideologica volta a distruggere l’unico e vero ammortizzatore sociale che in questo momento di grave crisi economica sta mantenendo in piedi il traballante sistema Paese: la famiglia».

Ridurre «la povertà crescente e le difficoltà economiche, vere cause di discriminazione». Questo il traguardo che indica alla politica locale anche il presidente delle Acli di Roma, Cristian Carrara. «In un periodo di crisi come questo – afferma – ci sono questioni più concrete e urgenti che proporre albi sulle coppie di fatto, peraltro dal punto di vista pratico perfettamente inutili».

«Proprio nel mezzo della bufera scatenata dal decreto Monti, che di fatto azzera le esperienze territoriali comprese quelle degli enti municipali romani – dichiara invece il presidente del Municipio in questione, Andrea Catarci – il consiglio del Municipio XI ha approvato un atto che è doppiamente rilevante nell’azione di allargamento delle libertà personali e per i diritti di tutti di concreto riconoscimento nell’ambito territoriale e di stimolo a un Parlamento nazionale che è stato incapace di prendere iniziative sul tema delle coppie non tradizionali, come già fatto da anni in Francia, Olanda, Svezia e da tante altre parti».

9 dicembre 2011

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