Rate più lunghe per i debiti con Equitalia

Boccata d’ossigeno per le famiglie in difficoltà, che possono allungare i pagamenti da 72 a 120 mensilità. Vietato il pignoramento dell’unico immobile destinato ad abitazione principale di Massimiliano Casto

Benché fosse già stata prevista dal “Decreto del Fare”, la possibilità di allungare il pagamento del debito con Equitalia dalle attuali 72 rate mensili alle previste 120 solo adesso è una realtà. Nella Gazzetta Ufficiale n.262 è stato infatti pubblicato il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che disciplina il nuovo sistema di riscossione di Equitalia.

Tra le novità più importanti sono da apprezzare i nuovi piani di riscossione: il “piano ordinario”, della durata di 72 rate, ed il “piano straordinario” della durata massima di 120 rate. Entrambi i piani potranno avere anche una proroga, definita “ordinaria” se si chiedono altre 72 rate e “straordinaria” se si chiedono ulteriori 120 rate.

C’è da rilevare che il piano di rateizzazione straordinario – e cioè quello che prevede 120 rate – viene concesso solo in presenza dei seguenti presupposti: la comprovata e grave situazione di difficoltà e ad adempiere in relazione alla congiuntura economica; la circostanza che tale difficoltà non sia imputabile alla responsabilità del debitore.

Il decreto ministeriale prevede che le predette circostanze siano attestate dallo stesso debitore con istanza motivata da presentare all’ufficio di riscossione. Per ottenere invece la rateizzazione straordinaria sarà necessario dimostrare l’impossibilità del debitore di eseguire il pagamento del debito tributario con un piano ordinario di 72 rate.

L’impossibilità a rispettare il piano di pagamento scatterà se l’importo della rata è pari o superiore al 20% del reddito mensile del nucleo familiare determinato sulla base della situazione reddituale (Isr) che emerge dalla certificazione Isee. Per le imprese, invece, la rata mensile da pagare ad Equitalia non potrà essere superiore al 10% del valore della produzione.

È utile ricordare che, con il “Decreto del Fare”, è definitivamente vietato il pignoramento dell’unico immobile posseduto dal contribuente a condizione che non sia di lusso, villa (categoria catastale A/8) o castello (categoria catastale A/9), e che sia adibito ad abitazione principale. Inoltre, in caso di espropriazione immobiliare, l’innalzamento della soglia del debito minimo per procedere sale da 20mila a 120.000 euro.

Equitalia non potrà più avviare azioni esecutive, come l’espropriazione o il pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione, né iscrivere ipoteche o fermi amministrativi all’auto. Inoltre, in costanza di rateazione, il debitore non è considerato moroso ed è stato altresì previsto che i contribuenti che abbiano ottenuto dei piani di rateizzazione del debito da Equitalia possano non pagare fino a otto rate (anche non consecutive) – al posto delle due consecutive previste dalla vecchia legge – senza perdere il beneficio. Appare evidente che solo con questo nuovo regolamento di riscossione i contribuenti, alle prese con le cartelle esattoriali, potranno finalmente tirare un respiro di sollevo nel vedersi allentata la morsa del debito fiscale.

11 novembre 2013

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