Racconti e lettere dalla Roma missionaria

Il Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese ha raccolto in un volume le testimonianze di sacerdoti, suore, religiosi e laici impegnati in diversi Paesi del mondo di Federica Cifelli

Alcuni sono parroci, altri ancora seminaristi. Poi ci sono le suore, i religiosi, ma anche le famiglie, i giovani, i gruppi parrocchiali. Ha molte anime la “Roma missionaria” che si racconta nel volume pubblicato dal Centro pastorale diocesano per la cooperazione missionaria tre le Chiese. Un testo che raccoglie un anno di lettere e testimonianze provenienti da ogni angolo del mondo.

Come un ponte che «idealmente ci mette in contatto con quanti si adoperano per la diffusione del Vangelo e la promozione umana», si legge nell’introduzione di don Michele Caiafa, del Centro missionario. Tra questi monsignor Luigino Pizzo, il parroco di San Ponziano deceduto a novembre. È con la sua testimonianza all’ultima veglia missionaria diocesana che si apre la pubblicazione, introdotta dalla Lettera del cardinale Vallini ai sacerdoti Fidei donum della diocesi.

A seguire, le esperienze di diverse comunità parrocchiali, alle quali è dedicata la prima sezione di “Roma missionaria”. Fra tutte, quella di San Carlo da Sezze, con il Centro di formazione giovanile Madonna di Loreto voluto da monsignor Mario Torregrossa, parroco fino al 2005, scomparso il 30 dicembre. Don Mario – dal 1996 sulla sedia a rotelle dopo che uno squilibrato gli aveva dato fuoco mentre pregava nella sua chiesa – racconta i cardini del cammino proposto dal Centro: «Fede, speranza e carità». E sottolinea: «Noi prepariamo per il mondo, formiamo alla vita». Lo sanno bene Gianni e Fabiana, due ragazzi del Centro poi diventati marito e moglie, per un anno e mezzo in Angola. Oggi, che sono impegnati nella scuola di italiano per stranieri del Centro di formazione, raccontano: «Vorremmo innescare un uragano missionario, animazione missionaria come impeto dello Spirito che non ti lascia dormire, che ti fa sperare le cose più belle».

E proprio di questo, in fondo, raccontano le testimonianze raccolte: di un sogno di bellezza che piano piano diventa carne, diventa ospedali, scuole, case, villaggi. Diventa bene. A volte in forma embrionale, come a Santa Maria di Loreto, a San Michele Arcangelo o a Santa Bernadette Soubirous, dove il gruppo missionario è all’inizio. A volte in maniera più incisiva, come a San Giulio o ai Santi Protomartiri Romani, impegnate in Congo, Bielorussia e Ucraina.

Ampio spazio è dedicato alle lettere inviate dai 30 Fidei donum romani impegnati in Africa (7), America Latina (17), Asia (4) ed Europa (2). Come suor Letizia Braga, delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore, che scrive dal Kenya, dove a novembre sono state rapite due religiose italiane: «È una situazione terribile». «Qui la pace sembra scomparsa – le fa eco sempre dal Kenya suor Luisa Elvira, missionaria della Consolata – e l’augurio di pace è divenuto preghiera quotidiana di tutto il Paese». Non mancano poi le testimonianze dai Seminari romani, né il «diario» dell’esperienza in Perú iniziata dai coniugi Bencetti nel 2001 (e continuata grazie all’impegno di altri diaconi permanenti), di professionisti come il dottor Alberto Casella e di sacerdoti come don Gaspare Margottini, pioniere dell’avventura di solidarietà nel Paese.

12 gennaio 2009

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