Perú, apre la chiesa donata da Roma

Inaugurata il 28 agosto scorso la parrocchia di Carabayllo, a nord di Lima, donata dal Centro missionario della diocesi di Roma, con il contributo dei diaconi permanenti della Capitale di Claudio Tanturri

«È impossibile incontrare la crescente moltitudine dei poveri dimenticandoli o, peggio ancora, non facendo sentire il loro grido a chi può prendere coscienza di questo dramma e farsene carico, in nome del Vangelo o della solidarietà umana». A scandire con fermezza queste parole è monsignor Enzo Dieci, vescovo incaricato per la cooperazione missionaria tra le Chiese in diocesi e ausiliare per il settore Nord, di ritorno da un intenso viaggio in America Latina dove, come dice, «siamo andati a mantenere le promesse fatte». Tra i tanti impegni anche l’inaugurazione, il 28 agosto, della nuova parrocchia di Carabayllo, diocesi suffraganea a nord di Lima che conta circa due milioni e mezzo di abitanti. Una struttura donata dal Centro missionario diocesano, con il contributo dei diaconi permanenti di Roma, edificata anche grazie all’operosità e alla creatività di padre Antonio: «Un sacerdote geniale di 70 anni che ha provveduto alla raccolta dei materiali di recupero usati per la sua costruzione». Ed è proprio padre Antonio che, nel febbraio del 2002, accolse il diacono permanente romano Luigi Bencetti, con sua moglie, e aprì loro la strada del servizio facendo scattare quella che monsignor Dieci chiama «la scintilla missionaria». «Quando li andai a trovare – racconta – mi portarono in una zona poverissima dove le famiglie vivevano in barracche strettissime e si riunivano a pregare in una “cappella”, composta da quattro canne di bambù che facevano da sostegno ad un tetto di lamiera e alle quattro pareti, fatte di fogli di cartone pressato». Alla vista di tanta povertà, la promessa del vescovo ausiliare per la costruzione di una vera e propria chiesa finalizzata alla preghiera e all’accoglienza dei più poveri. Promessa che è stata mantenuta. Dedicata al Sacro Cuore di Gesù, la parrocchia, come racconta il presule, «è vissuta dai fedeli e dagli abitanti del posto come un dono dell’amore di Dio, che ora sentono più vicino alle loro esistenze». Sempre a Carabayllo, inoltre, sorgerà anche la parrocchia del Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, in memoria dell’Anno dell’Eucaristia. Responsabili della guida spirituale dei fedeli del posto: due sacerdoti dei Figli di Sant’Anna mandati lì dalla nostra diocesi per sopperire alla carenza di vocazioni presbiterali. Un problema reso ancora più grave dalla smisurata crescita demografica cui sono sottoposte le città intorno a Lima. Il parroco, padre Roso Fernandez Flores, partirà dopo la veglia missionaria del 6 ottobre. In questa occasione riceverà il mandato dal cardinale Ruini. «Con monsignor Panizza Richero – vescovo di quella diocesi – abbiamo parlato del nuovo progetto, individuando il luogo dove sorgerà il centro di culto con annessi una mensa, che provvederà al pasto per i più piccoli – la fame in quelle zone del Sud America ha causato lo scoppio di un’epidemia di tubercolosi -, un centro di accoglienza per i malati, con la presenza settimanale di un medico e una struttura scolastica per l’alfabetizzazione». Sarà proprio l’inizio del ministero di padre Roso a dare il via a quello che monsignor Dieci non esita a definire «il grande gemellaggio spirituale, pastorale e sociale della diocesi di Roma con quella di Carabayllo».

25 settembre 2005

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