Padre Lombardi: «Ci ha colpito l’atteggiamento pastorale del vescovo di Roma»

Il portavoce vaticano ha raccontato ai giornalisti i primi momenti di Papa Francesco dopo l’elezione: «Nella cena festosa coi cardinali ha detto: “Che Dio vi perdoni per quello che avete fatto!”» di R. S.

«Tutti abbiamo partecipato con estrema emozione all’apparizione del nuovo Papa alla Loggia di San Pietro. Siamo stati colpiti da molti aspetti nuovi: la provenienza, il nome scelto, lo stile con cui si è presentato, parlando, e anche gli atteggiamenti». Il direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi è tornato a incontrare i giornalisti oggi, giovedì 14 marzo, all’indomani dell’elezione al soglio pontificio del cardinale Bergoglio, con il nome di Papa Francesco. E lo ha fatto sottolineando l’abito molto semplice, con cui si è presentato, senza la mozzetta, con la stessa croce che portava da vescovo. «Ci ha colpito questo atteggiamento pastorale del vescovo di Roma», il «rapporto particolare» con la grande comunità di Roma, ha osservato, ponendo in risalto anche la preghiera chiesta al popolo su di lui, prima della benedizione. Quindi si è soffermato sulla scelta del nome, dall’«evidente sapore evangelico».

Una scelta all’insegna dell’essenzialità e della sobrietà, come dimostra anche un altro episodio riferito dal portavoce vaticano: per rientrare alla Casa Santa Marta, Papa Francesco ha rifiutato l’automobile con targa diplomatica che era stata preparata per lui, preferendo tornare nel pulmino con gli altri cardinali. «Come era venuto, così è voluto tornare – ha riferito -. E durante la cena, molto festosa, ha pronunciato poche parole di ringraziamento ai cardinali: “Che Dio vi perdoni per quello che avete fatto!”».

Per padre Lombardi è da attendersi «nei prossimi giorni» la visita di Papa Francesco al Papa emerito, a Castel Gandolfo. Stamattina, intanto, la prima visita squisitamente romana alla basilica di Santa Maria Maggiore, accompagnato dal cardinale vicario Agostino Vallini e dall’arciprete della basilcia, Santos Avril y Castilló. Il Papa ha pregato nella cappella della Salus Populi Romani, dove ha deposto sull’altare «un piccolo mazzo di fiori che portava in mano». Quindi ha sostato presso l’altare maggiore, dove è custodita la reliquia della culla di Gesù, poi nei pressi della cappella Sistina in cui Sant’Ignazio di Loyola celebrò la prima Messa. Il nuovo Papa, da gesuita, è «molto devoto» a questo «luogo significativo», ha commentato padre Lombardi, informando che subito dopo il Santo Padre ha sosto sulla tomba di san Pio V, per salutare poi il personale laico della basilica prima di ripartire», a bordo di una vettura della Gendarmeria vaticana, «in una forma estremamente semplice».

All’uscita dalla basilica è stato salutato da alcuni studenti; poi si è recato nella Casa del Clero, dove abitava prima del conclave: ha preso i bagagli, salutato il personale e «pagato il conto, per dare il buon esempio», ha scherzato padre Lombardi. Infine, ha fatto ritorno a Santa Marta. Oggi pomeriggio, poi, è in programma la Messa nella Cappella Sistina, concelebrata con i cardinali elettori, alle 17, nella quale pronuncerà la sua prima omelia «forse in italiano». Quindi toglierà i sigilli dell’appartamento papale, in modo che poi si possano iniziare eventualmente i «lavori, semplici e brevi» di ristrutturazione. Per il momento, alloggerà nell’appartamento papale della Casa Santa Marta.

Padre Lombardi è tornato nuovamente, quindi, sui prossimi impegni del Santo Padre. A cominciare da domani mattina, venerdì 15 marzo, alle 11, con l’udienza «semplice e familiare» con tutti i cardinali, anche i non elettori, nella Sala Clementina. La Messa di inizio del pontificato, martedì 19, festa liturgica di San Giuseppe, alle 9.30 in pizza San Pietro, per la quale, ha specificato il portavoce, «non ci sono biglietti». Mercoledì 20 marzo non avrà luogo l’udienza generale,ma il nuovo Papa darà udienza ai delegati fraterni, cioè alle diverse delegazioni delle varie Chiese cristiane. Il Santo Padre, ha commentato padre Lombardi, «parla lo spagnolo, l’italiano, il tedesco, l’inglese e il francese, probabilmente il portoghese; sicuramente proseguirà nell’impegno ecumenico dei suoi predecessori».

14 marzo 2013

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