Ospedali sempre più a “misura di donna”

L’Onda assegna i “bollini rosa”: sono 224 le strutture, in Italia, più attente ai problemi femminili. A Roma ben quattro nosocomi: Tor Vergata, S. Filippo Neri, S. Eugenio e S. Andrea da Redattore Sociale

Ospedali sempre più a misura di donna: sono 224 le strutture in Italia amiche del sesso “debole”. In particolare quest’anno ci sono state 132 candidature e 122 nuovi nosocomi hanno conquistato il “bollino” rosa assegnato dall’Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, alle strutture più attente ai problemi femminili. Cento di queste, peraltro, hanno ricevuto più di una certificazione: 51 ospedali hanno avuto tre bollini, altri 51 ne hanno ricevuti due, 20 solo uno. Il 69% delle candidature viene dal Nord, il 17% dal Centro, il 13% dal Sud. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna sono le regioni con il maggior numero di strutture premiate.

Tra gli ospedali che hanno avuto tre bollini, il massimo, la maggior parte, trentanove, si trovano al Nord. Al centro sono dieci, al Sud due. Tra le eccellenze ci sono, ad esempio, ben quattro ospedali di Roma: il San Filippo Neri, il Policlinico di Tor Vergata, il Sant’Eugenio, il Sant’Andrea.

Ci sono anche tre bollini rosa “doc” che vanno quest’anno al percorso di diagnosi e prevenzione del tumore al seno dell’istituto MultiMedica di Castellanza, alla promozione del parto naturale e dell’allattamento al seno effettuata dall’Ospedale di Loreto, alla Carta Rosa con le informazioni le informazioni sul percorso assistenziale della donna realizzato dall’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona a Salerno.

L’apposita guida con tutte le strutture “friendly” nei confronti delle donne sarà a breve in libreria; la pubblicazione è patrocinata dal ministero della Salute. «I bollini rosa – ha spiegato il sottosegretario Francesca Martini intervenendo alla presentazione del libro-guida – rappresentano un marchio di eccellenza. È mia intenzione sostenere sempre di più quelle strutture che pongono le donne al centro della loro attività».

Il progetto, spiega Fancesca Merzagora, presidente di Onda, «vuole aiutare le donne a scegliere le strutture che offrono una migliore assistenza». Ma punta anche a «spingere le strutture sanitarie a farsi carico in modo più completo della salute della donna che rappresenta la principale utenza dei servizi sanitari». Al Sud, ha ricordato Walter Ricciardi, dell’Università Cattolica di Roma, gli ospedali in rosa sono meno numerosi: «Il Sud sconta quindici anni di immobilismo e il federalismo sanitario non fa che accentuare le distanze».

1 luglio 2010

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