“nONDASOLE”, centro antiviolenza per le donne

L’iniziativa è promossa dall’Inmp in collaborazione con la Asl Roma D. L’obiettivo: superare l’isolamento delle vittime di abuso e maltrattamenti da Redattore Sociale

Un centro di ascolto, aperto 24 ore, dedicato esclusivamente a donne e minori, sia italiani che stranieri, vittime di oppressione, maltrattamenti e abusi. Si chiama “nONDASOLE” (scritto proprio così, con iniziale minuscola e il resto in carattere maiuscolo), l’iniziativa promossa dall’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà (Inmp) in collaborazione con l’asl Roma D, presentato nella Capitale. Il progetto si avvale dell’ausilio di mediatrici linguistico culturali, psicologi, pediatri, ginecologi e altri specialisti di riferimento, che forniranno risposte e interventi di sostegno sociale e sanitario. Inoltre saranno individuate azioni mirate per superare i problemi clinici delle donne sottoposte a violenza, dagli spasmi ed emorragie, fino alle infezioni vaginali.

«Il progetto del centro d’ascolto, che non a caso abbiamo battezzato “nONDASOLE”, mi pare una delle risposte che l’istituzione sanitaria può e deve dare a un fenomeno purtroppo in crescita – sottolinea il direttore generale dell’asl Roma D, Giuseppina Gabriele –. Per quanto ci riguarda è anche un progetto-pilota, perché se è vero che inizieremo aprendolo nel XV Municipio, l’obiettivo è l’estensione su tutto il territorio, per costituire una vera e propria rete di intervento che può rappresentare un riferimento vero rispetto a questo genere di episodi. Quando un abuso viene consumato, sia che le vittime siano donne, sia che si tratti di bambini, prevale in questi soggetti una forte incertezza su quale sia l’esatto riferimento sanitario. La nostra intenzione è quella di contribuire al superamento di questa confusione. Il dramma per le donne ed i bambini abusati comincia con il loro isolamento, il “carnefice” taglia tutti i rapporti tra le vittime ed il resto del mondo, da questo il nome del progetto».

Secondo l’Istat sono circa 7 milioni in Italia le donne tra i 16 ed i 70 anni, vittime di violenza fisica e/o sessuale. Nel 96% dei casi le violenze non sono denunciate. «Spesso i servizi sono impermeabili e di difficile accesso – continua la Gabriele –. Nel nostro caso l’apertura sulle 24 ore dà la possibilità di ottenere un aiuto in emergenza. La presa in carico, infine, dovrà essere a diversi livelli: sul piano sociale sarà compito delle istituzioni definire le modalità di intervento, sul piano sanitario si colloca naturalmente il nostro intervento come istituzioni sanitarie e infine c’è bisogno anche di un piano culturale, che può avere prevenire violenza e abusi».

20 ottobre 2009

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