Nei centri Caritas la preghiera per la Terra Santa

Appuntamento il 15 luglio alle 19 in contemporanea alla Cittadella della Carità, a Villa Glori e nelle strutture diocesane aperte. Contemporaneamente si prega anche a Tel Aviv e Gerusalemme di R. S.

La chiesa di “Santa Giacinta” alla Cittadella della Carità, in via Casilina Vecchia 19, la chiesa “San Damiano da Molokai” nel parco di Villa Glori (ingresso da via Venezuela 19), ma anche tutti i centri Caritas aperti a quell’ora: mense, comunità di accoglienza, case famiglia. È qui che questa sera, martedì 15 luglio, alle 19 si svolgerà la preghiera interreligiosa per la pace in Terra Santa organizzata dalla Caritas, in collaborazione con l’associazione Don Andrea Santoro. Una risposta all’appello lanciato domenica scorsa da Papa Francesco al termine dell’angelus a «non risparmiare la preghiera e a non risparmiare alcuno sforzo per far cessare ogni ostilità e conseguire la pace desiderata per il bene di tutti».

«Invito tutti voi ad unirvi nella preghiera», esortava il pontefice. Invito che la Caritas raccoglie con questa iniziativa, in concomitanza con quella promossa a Tel Aviv e Gerusalemme dal Masorti Congregation NeveZedek e alla quale aderiscono cristiani, musulmani e ebrei in tutto il mondo. A spiegarne l’obiettivo è il direttore monsignor Enrico Feroci, appena rientrato da un pellegrinaggio in Terra Santa con operatori e volontari della struttura diocesana. «Si tratta – osserva – di stare vicini ai nostri fratelli della Terra Santa per invocare l’Eterno, il Dio unico, affinché ci mandi la Pace. In momenti cosi difficili di violenza e guerra dobbiamo fare sentire la nostra preghiera al Cielo».

Gli operatori Caritas in Terra Santa hanno incontrato i rappresentanti di tutte le fedi monoteiste, in giorni carichi di tensione, pregando per la pace con le suore Vincenziane e con le missionarie Comboniane che vivono sul confine; visitando il Caritas Baby Hospital di Betlemme e ripercorrendo in processione un ampio tratto del perimetro del muro costruito dagli israeliani, fino al murales icona della “Vergine che abbatte i muri”. «La preghiera di questa sera – dichiara monsignor Feroci – ci unirà a questi nostri fratelli e sorelle che ogni giorno testimoniano la pace con la loro prossimità ai musulmani e agli ebrei della Terra Santa».

15 luglio 2014

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