Necropoli Vaticana: un viaggio nel tempo

di Marco Frisina

Credo che tra i luoghi più suggestivi di Roma antica si possa annoverare quella misteriosa e affascinante memoria del mondo tardo antico che è la Necropoli Vaticana, ovvero quell’insieme di sepolcri e tombe romane che sorgevano tra il II e il IV secolo ai piedi del Colle Vaticano. Tra queste tombe c’è anche quella di Pietro, sulle cui reliquie fu edificata da Costantino la Basilica Vaticana. Le fondamenta del grande edificio inglobarono la necropoli antica e tutto il colle fu appianato per permettere la costruzione delle tre maestose navate dell’antica basilica di San Pietro. In questo luogo, nonostante sia un sepolcreto ci sembra di rivivere in tutta la sua vivace e palpitante realtà la vita della città antica. Nelle vie e negli edifici della necropoli ci sembra di viaggiare nel tempo e di diventare contemporanei di quei romani che videro le persecuzioni e il trionfo della fede cristiana. Nel medesimo luogo sono sepolti i ricchi liberti, con le loro tombe decorate e riccamente dipinte, e lì accanto l’Apostolo Pietro in un sepolcro semplice e solenne che oggi conosciamo sotto il nome di Trofeo di Gaio, dal nome del presbitero del II secolo che ne cita l’esistenza e l’ubicazione. La sfarzosa e barocca basilica che sostituisce oggi quella costantiniana ha sempre la tomba di Pietro come suo centro; lì dove si innalza lo stupendo baldacchino del Bernini, sotto l’altare della Confessione, possiamo ancora venerare ciò che resta della tomba di Pietro su cui si poggia la fede della cristianità intera.

15 marzo 2010

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