Natale, si spende meno per i regali

Ulteriore ribasso nelle spese che fanno segnare un -11,4% rispetto al 2012. Sono i dati di Federconsumatori pubblicati in un aggiornamento del consueto sondaggio sui consumi natalizi degli italiani di Redattore Sociale

Ulteriore ribasso nelle spese per i regali di Natale. È quanto afferma Federconsumatori da un aggiornamento del consueto sondaggio sui consumi natalizi degli italiani per regali e auto-regali non emergono rilevanti variazioni. Dalle interviste realizzate dall’Onf, l’Osservatorio nazionale federconsumatori al nostro campione si conferma, infatti, il drammatico calo dei consumi relativi a tale festività, che si attesta, secondo i dati più recenti, al -11,4% (precedentemente era l -11,2%). La spesa media a famiglia sarà pari ad appena 131 euro. I regali saranno estremamente mirati ed in molti casi riservati esclusivamente ai bambini. Ecco di seguito la stima aggiornata dei consumi per le festività natalizie nei diversi settori di spesa, in base alle risposte del nostro campione (dislocato al Nord, Centro e Sud Italia, sia nelle piccole che nelle grandi città):- Abbigliamento e calzature -12%; Mobili, arredamento ed elettrodomestici -31%; Profumeria e cura della persona -7%; Giocattoli -2%; Alimentazione -1%; Elettronica di consumo -6%; Editoria (libri e cd) +1%; Turismo -16%.

Solo il settore dell’editoria registra una lieve variazione al rialzo rispetto alla rilevazione precedente, passando dal +0,5% al +1%, soprattutto grazie alle forti promozioni ed ai prezzi comunque contenuti. Segna un ulteriore calo, invece, il settore della profumeria, in particolare quello della cura della persona.

Il dato più sconvolgente rimane quello relativo al settore alimentare e dei giocattoli, vale a dire i comparti più “gettonati” durante le festività natalizie che registreranno rispettivamente un calo del -1% e del -2%. Tra gli elementi che pesano maggiormente sulla crisi dei consumi di Natale, oltre al livello infimo raggiunto dal potere di acquisto delle famiglie, vi è l’incremento IVA al 22%; l’aumento di disoccupazione e cassa integrazione; la prospettiva di molte aziende che non riusciranno a garantire il pagamento degli stipendi; le piccole e medie imprese che già hanno annunciato il mancato pagamento delle tredicesime.

«Per contrastare questa pericolosa tendenza è fondamentale stimolare una ripresa della domanda di mercato, attraverso una anticipazione dei saldi (come avviane in altri paesi), avviando la stagione già dalla settimana in corso, per far sì che sotto gli alberi di Natale vi sia qualche pacchetto. Inoltre è fondamentale agire concretamente per il rilancio del potere di acquisto delle famiglie, attraverso una detassazione esclusivamente a favore delle famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati», dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

18 dicembre 2013

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