Mutui, lo slalom tra tassi e portabilità

Livello record al 5,75% per i saggi d’interesse. Le famiglie si indebitano meno. Restano le difficoltà per trasferire un prestito immobiliare presso un’altra banca: l’allarme lanciato dall’Isvap di Pietro Mariani

Tassi record sui mutui. A maggio, secondo le rilevazioni mensili dell’Abi, l’associazione che riunisce le banche italiane, il costo dei mutui immobiliari ha toccato il record da cinque anni. Ora è al 5,75%. Più alto che nel resto dell’area euro, anche se per i mutui a tasso fisso la differenza si è ridotta a fine 2007 di sette decimi di punto grazie alla crescente concorrenza. Il costo dei prestiti per l’acquisto di nuove case, spiegano all’associazione bancaria, rappresenta un valore medio tra i tassi variabili e quelli fissi ed è stato influenzato anche dal fatto che in molti hanno deciso di passare ai secondi, a causa dell’imprevedibilità del mercato che ha fatto volare in alto i primi.

Il costo dei prestiti immobiliari del mese scorso, pari al 5,75%, mostra tuttavia un aumento lieve se confrontato al 5,66% di aprile. Ma in un anno il trend è decisamente in ascesa, e si vede. Dal maggio 2007, quando il livello era al 5,39%, l’accelerazione è stata decisa, fino al 5,71% di ottobre. Il saggio applicato era quindi sceso nel mese successivo, per toccare un nuovo record quinquennale a dicembre con il 5,72%.

La conseguenza? Un recente rapporto dell’Abi ha mostrato che nel 2007 i prestiti erogati dal sistema bancario ai nuclei familiari, quindi mutui immobiliari e credito al consumo, sono cresciuti meno di prima. Hanno infatti superato i 367 miliardi di euro, con una crescita dell’8,7% rispetto all’anno precedente, ma nel 2006 la crescita era stata del 10,4%, nel 2005 del 13,8% e nel 2004 del 15,4%. «Un forte segnale di maturità delle famiglie», aveva detto il direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra.

Da ricordare che, secondo il recente rapporto Nomisma sulla finanza immobiliare, il 22% delle famiglie ha un mutuo: di queste l’89,5% (circa 4,5 milioni di nuclei familiari) per la prima casa e l’11,9% (620mila) su altre case.

Altri problemi per le famiglie sui mutui arrivano dalle difficoltà nella loro portabilità, che rischia di essere frenata dalla rigidità dei costi e delle pratiche di risoluzione dei contratti assicurativi che accompagnano i prestiti: l’allarme lo ha lanciato nei giorni scorsi il presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, nella relazione annuale sull’attività dell’istituto di vigilanza del comparto assicurativo. Sembra insomma uno slalom tra i paletti dei tassi e della portabilità. «La portabilità dei mutui – ha detto – non può essere vanificata da rigidità del settore assicurativo e da accordi compagnie-banche troppo onerosi per il cliente». Secondo Giannini, serve subito un accordo tra banche e assicurazioni. Immediata la risposta del numero dell’Ania (assicurazioni), Fabio Cerchiai: «Se ci sono stati dei problemi, ne prendiamo nota e cercheremo di risolverli». Le famiglie ci contano.

19 giugno 2008

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