Mogol, in Campidoglio 50 anni di successi

Un concerto gratuito offerto da Roma Capitale in omaggio al paroliere, autore di oltre 2mila brani. Tra gli ospiti, Mario Lavezzi, i New Scarlet e i migliori allievi del Cet di Concita De Simone

Quelli di cui parleremo non sono solo cinquant’anni di carriera celebrati in un evento. Sono mezzo secolo di storia musicale italiana. Mogol, al secolo Giulio Rapetti, uno dei più noti autori di testi della musica pop italiana, sarà festeggiato in piazza del Campidoglio sabato 24 settembre alle 21, con un concerto gratuito offerto da Roma Capitale.

A 50 anni dal suo primo successo “Al di là”, canzone interpretata da Luciano Tajoli e Betty Curtis che vinse il Festival di Sanremo nel 1961, Mogol si racconterà al pubblico rivelando storie e aneddoti sulle sue canzoni, riproposte da artisti conosciuti ed emergenti. Ci sarà Mario Lavezzi, uno dei più noti compositori, cantautori e produttori discografici italiani, che presenterà le nuove canzoni scritte con Mogol in uscita nelle prossime settimane. E, ancora, i Btwins, gemelli rivelazione di Sanremo 2011, per cui scrive lo stesso Mogol, Gioni Barbera, pianista, compositore e arrangiatore, nonché docente al Cet, Giuseppe Anastasi, formatosi anche lui al Cet, autore di “Sincerità” cantata da Arisa), Carlotta, Paula (due cantautrici romane), New Scarlet (Fabrizio Foggia alle tastiere, Sandro Raf Rosati al basso, Salvatore Mennella alla batteria e Massimo Satta alle chitarre), e i migliori allievi del Cet, la cittadella dedicata a cultura, medicina e ambiente fondata sulle colline umbre da Mogol, che, in occasione della presentazione della serata, si è dichiarato «confuso, commosso e grato per un tale omaggi»
.
In scaletta, non soltanto le canzoni di Battisti, cui tutti pensiamo parlando di Mogol, per via di quei 15 anni di successi che li hanno uniti e che ancora oggi non hanno perso fascino per le nuove generazioni di ascoltatori. Sono oltre 2000 i brani scritti fino ad ora da Mogol e, tanto per fare qualche esempio, sono firmate da lui “A chi” interpretata da Fausto Leali, “Se stasera sono qui” di Luigi Tenco, “La prima cosa bella”, con Nicola di Bari, “Stessa spiaggia stesso mare” e “Io e te da soli”, cantate da Mina, “Una lacrima sul viso”, di Little Tony, “29 settembre”, scritta con Battisti, e interpretata dall’Equipe 84.

Tra gli aneddoti, invece, non mancherà quello – che non sveliamo del tutto – del suo incontro con Bob Dylan, cui chiese il significato di “A thin man”, titolo del brano che aveva tradotto, anzi, “riscritto”. E, a proposito di canzoni, Mogol ha dichiarato alla stampa: «Le canzoni, una volta rese pubbliche, non sono più solo nostre ma appartengono al popolo, alla gente e ogni tentativo di soffocarle, ogni veto è un vero illecito». Il riferimento è al brano rimasto inedito di Battisti “Il paradiso non è qui”, «una canzone che mi commuove – ha detto Mogol – e sono molto rattristato che la vedova Battisti non abbia accolto la possibilità di depositarla, cosa che ci proibisce di presentarla. Io sono tentato di farla risentire ancora per poter essere arrestato. Così durante il processo potrei farla sentire al giudice per stabilire se un capolavoro come questo possa essere soffocato».

Durante il concerto del 24 settembre, comunque, ci sarà molto da ascoltare. «La collaborazione con la città di Roma è iniziata molto tempo fa ed è stata la prima con cui ci siamo organizzati per “Romarock Romapop”, con le giovani band delle scuole. Cercherò – ha aggiunto il paroliere – di restituire la fiducia che mi è stata data raccontandovi parte della mia vita attraverso le canzoni».

16 settembre 2011

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