Meteoropatie, quando il clima incide sulla salute

In Italia una persona su 4 soffre di disturbi per sbalzi climatici e due su 10 patiscono malesseri stagionali. Ecco i sintomi. In alcuni casi si può agire sulle proprie abitudini, specie dieta e attività fisica di Angela Dassisti

Marta si è appena alzata; sorseggiando il suo caffè sposta le tende della sua finestra per scorgere pezzi di cielo fra i tetti della città. È ancora buio e le nuvole che intravede fanno pensare ad una brutta giornata. «Questa mattina ho un gran cerchio alla testa», sospira, «questo tempo mi indebolisce e mi mette proprio di cattivo umore».

Una situazione di vita quotidiana ci fornisce l’opportunità di affrontare una tematica importante e sempre meno marginale relativa ai disturbi meteorologici. Essi si manifestano in concomitanza di variazioni climatiche legate spesso al cambiamento di stagione e alla minore esposizione alla luce solare. Si stima che in Italia una persona su quattro soffra di disturbi in seguito a sbalzi climatici e che due individui su dieci patiscano malesseri stagionali.

Le meteoropatie sembrano collegate a variazioni climatiche in presenza di forte vento, cielo nuvoloso, temporali accompagnati da umidità e conseguente abbassamento della pressione atmosferica. In soggetti predisposti potrebbero accentuarsi le manifestazioni di asma, artrosi, reumatismi, allergie, emicranie, coliche epatiche o renali. È più a rischio chi soffre di mali stagionali legati alle variazioni climatiche, come ad esempio i bambini, gli anziani, persone con patologie osteo-muscolari o con malattie croniche respiratorie.

Anche soggetti sani senza patologie predominanti, in autunno e in primavera, possono avvertire maggiore fatica del solito a svolgere compiti abituali; talvolta sentono il bisogno di sdraiarsi, in rari casi scoppiano in crisi di pianto e disperazione. Già nei giorni precedenti alle variazioni del clima, si possono riscontrare in persone più sensibili disturbi del sonno, ansia, mal di testa, agitazione e iperattività, sbalzi d’umore e apatia, sintomatologie che aumentano di intensità con l’avvicinarsi del fenomeno atmosferico, incidendo pesantemente sulla capacità dell’individuo di svolgere una normale attività quotidiana.

A tale proposito si ipotizza che alcune persone soffrano di un disturbo di termoregolazione corporea; la patologia sembra legata al funzionamento delle ghiandole ipofisarie che producono l’ormone dello stress, l’ACHT. Questa produzione da una parte sembrerebbe variare in modo eccessivo in funzione del calo della temperatura esterna e comportare lievi alterazioni dell’umore, dall’altra determina la diminuzione della produzione delle endorfine, con conseguente abbassamento delle difese immunitarie e difficoltà nel fronteggiare il dolore.

In alcuni casi il malessere si cronicizza per tutta la durata del periodo di bassa esposizione alla luce, identificandosi come una depressione stagionale, SAD ( Seasonal Affective Disorder ), i cui sintomi principali sono stanchezza, disinteresse, sonnolenza.

Al di là delle etichette è utile sapere che non si tratta di malesseri incurabili! Relativamente ai disagi secondari a patologie specifiche si consiglia di consultare il proprio medico o lo specialista, in tutti gli altri casi invece si può agire sulle proprie abitudini. Poiché gli sbalzi ormonali ed umorali possono modificare l’assunzione di cibo e di calorie, aggravando la percezione dei fastidi stagionali, sarebbe raccomandabile controllare la propria dieta, privilegiando spuntini regolari ma non eccessivamente pesanti.

Mantenere una dieta sana, prevedere attività fisica ed una maggiore esposizione al sole aiutano a contrastare gli squilibri biologici causati dai cambiamenti climatici. In alcuni casi può essere utile la regolazione della temperatura o usare deumidificatori nelle zone in cui si passa maggior tempo durante la giornata. Anche saune e bagni in piscina aiutano a fronteggiare i malesseri in caso di meteoropatia, poiché agiscono sulla temperatura corporea.

In ogni caso è importante considerare che si tratta di malesseri legati al tempo, stagionali e generalmente transitori, che si manifestano, talvolta, improvvisamente e che con la stessa velocità possono dissolversi. In questi momenti dell’anno, che coincidono con la necessità di maggiore concentrazione sia nel lavoro sia nello studio, si consiglia di non eccedere con attività sedentarie che favoriscono l’esposizione alla luce artificiale, nelle quali, spesso, si tende ad assumere posizioni che in aggiunta stressano la muscolatura e la colonna.

Passeggiate all’aria aperta, intervalli e allenamento fisico favoriscono sia il benessere dell’individuo, aiutando l’organismo nella produzione di sostanze utili a fronteggiare i malanni stagionali, sia al raggiungimento di un equilibrio psicologico attraverso la condivisione di attività e di tempo libero con altre persone a vantaggio della socializzazione. D’altronde, come sostenevano i latini, “mens sana in corpore sano”!

27 settembre 2012

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