Mastrapasqua: «L’Inps ha le risorse»
Intervista al presidente dell’Ente pensionistico che appare ottimista, nonostante il sistema previdenziale sia aggravato su più fronti. La spina nel fianco, i falsi invalidi: revocate più di 60mila prestazioni di Graziella Melina
Da una parte la crisi e il sistema degli ammortizzatori sociali in aumento. Dall’altro, un crescente invecchiamento della popolazione, che porta con sé un fardello sempre più pesante di pensioni da erogare. Il sistema di previdenza italiano è insomma aggravato su più fronti, ma il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua rassicura: «L’Inps le risorse già le ha». E comunque la conferma della sostenibilità della previdenza italiana arriva anche dall’Ocse che «ha giudicato il sistema pensionistico italiano il migliore».
La Cassa integrazione a febbraio è aumentata rispetto al mese precedente del 49,1%, 82 milioni di ore a febbraio contro 55 milioni a gennaio. Come troverete le risorse per affrontare questa richiesta di ammortizzatori sociali sempre più forte?
L’Inps non deve trovare risorse perché già le ha, ci sono, sia per la ordinaria sia per la straordinaria, per la mobilità, per la disoccupazione, per la deroga. Quindi non è un problema di risorse, è la lettura di questi dati che deve far capire a tutti i decisori cosa potrà o potrebbe succedere nei prossimi mesi. Ripeto, per fortuna non è un problema di risorse. Però sicuramente è un problema di contesto, di scenario, sul quale vanno fatte attente riflessioni, valutazioni. È chiaro che un mese non significa un aggravamento, però sicuramente è un segnale sul quale porre grande considerazione.
Quindi più che un problema di risorse è un problema di gestione dei fondi?
Diciamo che il problema, da questo punto di vista, non c’è. Il problema, se va esaminato come tale, è di lettura dei dati e di comprensione di quello che può succedere e di quello che può servire.
Qual è allora la sua lettura di questi dati? C’è da preoccuparsi?
Sicuramente leggere che un mese ha un rimbalzo così alto non dà certo una grande serenità. Però sapere che ci sono gli strumenti e che potrebbe essere solo un mese e non tutti i mesi, deve comunque far riflettere attentamente. Ogni mese, da quasi tre anni e mezzo, noi forniamo questi dati e si apre un dibattito. Quindi chi deve decidere e prendere importanti decisioni non può non tener conto anche di quello che succede mese per mese. Oggi (martedì 6 marzo, ndr) c’era addirittura aperto il tavolo sulla riforma degli ammortizzatori.
Altro tema che fa discutere è quello dell’invalidità: aumentano i controlli per verificare se gli invalidi che percepiscono le pensioni abbiano i requisiti giusti. In effetti i cosiddetti “falsi invalidi” sono certamente una minoranza, eppure stanno facendo tanto clamore
Non seguo nessuna moda di condanna o di esaltazione. Fino ad oggi abbiamo fatto un numero importante di controlli, abbiamo revocato più di 60mila prestazioni. Se non sono tanti o pochi non sta a me deciderlo. Sicuramente una città intera di gente che non era invalida è un segnale sul quale va fatta una serena riflessione su come il sistema era gestito prima. L’impegno dell’Inps è gestire nel futuro, e già da oggi, le cose in modo sicuramente meno generoso.
Non le sembra però che in questo modo i veri invalidi, sottoposti loro malgrado a visite inutili, si possano sentire umiliati?
Purtroppo pagano i veri invalidi gli errori, le colpe, le disattenzioni, le truffe di una piccola parte della popolazione. Noi purtroppo dobbiamo controllare tutti. Ho chiesto scusa pubblicamente in tv, l’ho detto oggi (6 marzo, ndr), in radio, sui giornali: se purtroppo dobbiamo e visitiamo gente che non era tenuta a essere visitata, continuiamo a chiedere scusa.
L’Italia si avvia verso un invecchiamento della popolazione. Pensa che questo fenomeno potrebbe comportare dei grossi problemi per l’Inps e l’erogazione delle pensioni?
C’è stata una riforma, fatta con il “decreto salva Italia”, importantissima. Lunedì 5 marzo l’Ocse ha giudicato il sistema pensionistico italiano il migliore, il più sostenibile, il più strutturato, il più automatico. Questo credo che faccia ben sperare, appunto, sugli elementi della longevità e quindi dell’allungamento della vita lavorativa.
8 marzo 2012