Massimo e Marcella: «Il matrimonio al servizio della missione»

Anche due fidanzati tra i missionari che riceveranno il mandato il 3 ottobre dal cardinale Vallini nella Veglia diocesana. In programma una testimonianza dalla Siria e l’intervento di padre Piero Gheddo di Federica Cifelli

Ci sono anche Marcella Costagliol e Massimo De Magistris, rispettivamente 28 e 35 anni, tra i missionari che riceveranno il mandato dalle mani del cardinale vicario Agostino Vallini, giovedì 3 ottobre alle 20.30 nel corso della Veglia missionaria diocesana, nella basilica di San Giovanni in Laterano. Entrambi provenienti dalla parrocchia di Santa Maria Mater Ecclesiae, fidanzati, si sposeranno due giorni dopo la Veglia, sabato 5 ottobre, per partire poi a febbraio alla volta del Messico. Una scelta, la loro, nata dal desiderio di «vivere il matrimonio in prospettiva missionaria, operando una scelta di fondo di condivisione con i poveri», racconta Massimo. Entrambi insegnanti di religione, Marcella con un’esperienza di 4 anni di missione in Colombia alle spalle, metteranno la loro esperienza educativa al servizio del collegio gestito dall’Associazione laicale missionaria nel nord del Messico, per aiutare nella crescita i figli degli indigeni raramuri. Il progetto in cui sono coinvolti prevede una presenza iniziale di due anni, «ma sono rinnovabili», precisa Massimo, raccontando lo stupore iniziale con cui è stata accompagnata la loro scelta di coppia. «Tutti si aspettano una stabilità di un certo tipo nel matrimonio – rileva -, noi lo abbiamo visto come realtà stabile sì dal punto di vista della nostra unione ma dinamica, al servizio completo degli altri. Non ci interessa un’esperienza di volontariato a termine: la nostra è una scelta di vita. Vorremmo vivere un volontariato permanente: il nostro matrimonio, al servizio di queste realtà».

Nel corso della celebrazione, incentrata sul tema “Sulle strade del mondo”, ai due futuri sposi sarà affidata una preghiera per l’impegno missionario delle famiglie; per la diocesi di Roma e il suo vescovo, il Papa, e per tutti i fidei donum pregheranno don Paolo Boumis e don Alessandro De Rossi, a loro volta fidei donum, rientrati a Roma. Riccardo, 12 anni, uno dei 7 figli della famiglia Furgione, in missione in Sud Africa, darà voce all’invocazione per tutti i bambini e i ragazzi del mondo, mentre la comboniana suor Tarcisia Ciavarella, che dopo la Veglia partirà per il Messico, proporrà una preghiera per le vocazioni missionarie. Ancora, si pregherà per la pace, attraverso le parole della presidente della Finestra per il Medio Oriente Giulia Pezone, con un’attenzione particolare per la Siria e per il gesuita romano Paolo Dall’Oglio, dagli anni ’80 impegnato nel Paese, dove è rientrato quest’anno dopo essere stato espulso nel 2011 e per il quale, dall’estate scorsa, si teme.

La preghiera si alternerà alla testimonianza, nella serata che aprirà in qualche modo il mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla missione, che vedrà il suo culmine domenica 20, con la celebrazione della Giornata missionaria mondiale, come scrive nella lettera si presentazione il vescovo Matteo Zuppi, incaricato diocesano per la Cooperazione missionaria tra le Chiese. E le testimonianze arriveranno dalla Siria, ma anche dalla voce di chi da 60 anni si dedica alla “missio ad gentes”: padre Piero Gheddo, missionario del Pime, tra i fondatori di “Mani Tese” e già direttore della rivista “Mondo e missione”, «che ha visto la drammaticità delle guerre che attraversano l’Africa e non solo». La sottolineatura è di don Michele Caiafa, anche lui del Centro missionario diocesano, che rileva la «felice coincidenza» dell’appuntamento di giovedì 3 ottobre con il transito di san Francesco, «un precursore, con l’invio dei suoi frati in missione per portare un annuncio di pace».

La Chiesa di Roma, riunita intorno al cardinale Vallini, pregherà, sottolinea ancora don Caiafa, per e con i missionari, «per la Siria e per quegli angoli del mondo dove la guerra è realtà». Ma soprattutto «pregheremo per l’evangelizzazione, perché la Parola converta il cuore dell’uomo, riponendo il cuore di carne al posto di quello di pietra». Quindi, al termine della celebrazione, il mandato missionario, che verrà conferito direttamente dal cardinale ai sacerdoti, ai religiose, alle religiose e laici che partiranno nell’anno pastorale in corso. Tra le destinazioni, il Sud Africa e l’America Latina.

26 settembre 2013

Potrebbe piacerti anche