Maltempo, i danni superano i 243 milioni di euro

La stima del Campidoglio sugli effetti delle due giornate di pioggia del 30 e 31 gennaio: il 90% riguarda edifici e infrastrutture. La rete di solidarietà di parrocchie e Caritas di Federica Cifelli

Il Campidoglio ha concluso la stima dei danni causati nel territorio cittadino dall’ondata straordinaria di maltempo che si è abbattuta sulla città dal 30 al 31 gennaio. Il totale ammonta a 243.019.875 euro, il 90% dei quali riguarda edifici e infrastrutture. Tra danneggiamenti subiti da palazzi, strade, acquedotti e fognature, infatti, sono stati calcolati 222.146.525 euro.

La spesa correlata ai problemi idrogeologici del territorio invece è pari a 3.713.450 euro: comprende interventi su giardini pubblici, aree stradali, parchi e viali alberati. Altri 12.079.900 sono stimati per interventi di rimozione piante, alberi, frane e pulizia fossi e bocchettoni. La voce di spesa aggregata più considerevole riguarda le stazioni e il tracciato ferroviario della metropolitana, che si aggira intorno a 46 milioni di euro.

Nelle periferie più colpite si contano danneggiamenti soprattutto nei Municipi 10 e 15. Solo l’inondazione nella zona dell’Infernetto, Ostia e Casal Palocco richiede 5 milioni di euro per interventi su edifici e infrastrutture. Mentre 2.500.000 serviranno per ripristinare la corretta funzionalità delle opere di viabilità a Piana del Sole e 1.050.000 su via di Boccea.

Nel complesso, la situazione migliora lentamente, ma continuano i disagi, specie nelle zone più colpite, da Prima Porta a Ostia e Fiumicino, dove da oggi sono riaperte le scuole. Rinviato anche dai sindacati lo sciopero del trasporto pubblico indetto inizialmente per oggi, mercoledì 5 febbraio. Prosegue, comunque, il monitoraggio di Tevere e Aniene, con la chiusura di tutti gli accessi alle banchine «fino a cessate esigenze», comunicano dal Centro funzionale regionale, anche se sotto Ponte Marconi sono tornati senzatetto e nomadi.

Il sindaco Ignazio Marino ha scritto al governatore Zingaretti, che già venerdì aveva dichiarato lo stato di calamità naturale per la regione Lazio, denunciando l’esigenza di «interventi rapidi e strutturali». Una situazione «assolutamente critica», quella della Capitale, nelle parole del primo cittadino, che ricorda come a fare le spese dell’ondata di maltempo siano state le zone site a nord e a ovest della città. E cita gli insediamenti sommersi dalle acque, l’«evacuazione di 150 nuclei familiari», le «migliaia di persone rimaste nelle abitazioni rese oggettivamente impraticabili». Ancora, i danni agli insediamenti commerciali e produttivi, «nell’impossibilità di operare», le «strutture sportive e ricreative sul Tevere gravemente danneggiate». Una situazione della quale si sono fatte carico anche le comunità parrocchiali. A cominciare da quella di Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, che tra il 31 gennaio e il 1° febbraio ha ospitato circa 20 nuclei familiari, e dove ieri pomeriggio, lunedì 3 febbraio, una delegazione della Caritas diocesana guidata dal direttore monsignor Enrico Feroci ha incontrato i parroci delle tre comunità maggiormente coinvolte: oltre a quella ospitante, Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta e Santi Elisabetta e Zaccaria.

È partita da qui una rete di solidarietà che ha visto tutti i parrocchiani mobilitarsi a sostegno delle famiglie più colpite, raccogliendo abiti, coperte, generi alimentari, prodotti per l’igiene, materiale scolastico e medicine. Ancora, molti volontari stanno aiutando gli anziani della zona nella pulizia delle abitazioni, affiancandoli nei servizi quotidiani come la spesa o, semplicemente, facendo loro compagnia. E la Caritas romana, in collaborazione con le parrocchie, ha già predisposto un fondo per le prime emergenze, mettendo a disposizione 10mila euro per l’acquisto di materassi, reti, coperte, biancheria e prodotti per l’igiene. Nei prossimi giorni, annunciano dal Vicariato, le tre parrocchie coinvolte, coordinate da operatori diocesani, «effettueranno una ricognizione predisponendo un piano di interventi a medio – lungo termine per il sostegno alle famiglie in maggiore difficoltà». Ad accompagnarli, «vicinanza e preghiera da parte della diocesi», assicura monsignor Feroci.

Nel frattempo, su tutto il territorio romano restano attivi il Centro operativo comunale e le unità di crisi attivate in tutti i municipi, con il coordinamento della Protezione civile di Roma Capitale, che ha impegnato finora mille operatori nei turni di assistenza, assicurando ospitalità a circa 300 persone e distribuendo, dal 31 gennaio al 2 febbraio, circa 6mila pasti e 900 coperte. Ieri intanto, nella seduta straordinaria di giunta convocata dal sindaco Marino, il Campidoglio ha stanziato 10 milioni di euro per interventi di manutenzione stradale e per aiutare le famiglie in stato di emergenza. Parte di questi fondi saranno impiegati anche per «bloccare le infiltrazioni diffuse negli edifici scolastici, ripulire gli ambienti dal fango e ripristinare le condizioni di vivibilità e sicurezza per le bambine e i bambini», dichiara l’assessore capitolino alla Scuola Alessandra Cattoi. In ogni caso, osserva, «ci vorrà ancora qualche giorno per valutare altre conseguenze per le quali programmeremo, se necessario, interventi più strutturali».

4 febbraio 2014
Aggiornato al 5 febbraio, ore 17.30

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