Maltempo, crolla la Madonnina di Monte Mario

Caduta la statua, alta 9 metri, che si erge sul Centro Don Orione. Le forti raffiche di vento hanno scosso il basamento della scultura. Stupore e lacrime tra i religiosi e gli ospiti di Giu. Roc.

Non solo alberi e cartelloni pubblicitari. La tempesta che si è abbattuta ieri (lunedì 12 ottobre) sulla Capitale ha fatto crollare anche la “Madonnina” di Monte Mario, la statua, cioè, che benedice la città dall’alto del Centro Don Orione. Le forti raffiche di vento hanno scosso il basamento della statua che è caduta in avanti. I religiosi, i collaboratori e residenti del Centro Don Orione di via della Camilluccia si sono recati sul posto e si sono trovati, raccontano, «davanti a uno spettacolo impressionante». Hanno trovato «l’immagine giù dalla torre – spiegano –, con le braccia rotte, e la parte retro della testa schiacciata».

Stupore, costernazione, lacrime e preghiere tra i religiosi e gli ospiti del Centro Don Orione di Monte Mario. Il superiore generale don Flavio Peloso, commenta: «È un grave disastro e anche un dolore grande per il significato che questa Madonna ha per la Congregazione e per la città di Roma. Assieme allo sgomento viene un pensiero: riprenda subito il suo posto».

La statua fu progettata e costruita in rame sbalzato, su intelaiatura di ferro, con un rivestimento in sottili fogli d’oro. Il 4 aprile 1953, la Madonna, opera dello scultore Arrigo Minerbi, alta 9 metri, fu eretta sul piedistallo, alto 10 metri, nella sua solenne e materna posa, rivolta sulla città di Roma. La statua fu donata dagli abitanti del quartiere come voto alla Madonna per ringraziarla della fine della Seconda guerra mondiale. Da allora la scultura è diventata uno dei simboli della città. Anche per l’espressione conferita dall’artista alla Madre: Minerbi, ritenendo che il Figlio dovesse in qualche modo somigliare a Maria, per tratteggiare il viso della Vergine si ispirò alla Sacra Sindone. Lo scultore, tra l’altro, era di origine ebraica e durante la guerra riuscì a salvarsi perché ospitato nel Collegio San Filippo, gestito proprio dagli orionini.

E adesso è la Congregazione a lanciare un appello alla generosità dei romani. Chiunque volesse contribuire al restauro e al riposizionamento della statua, può utilizzare il seguente conto corrente Bancario intestato a “Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione – IBAN IT22P0513203205853570114971 – causale: Madonnina Monte Mario”.

13 ottobre 2009

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