Madre Pierina de Micheli verso la beatificazione

Il 30 maggio la concelebrazione presieduta dal cardinale Angelo Comastri. Il 2 giugno in San Pietro la presentazione a Benedetto XVI delle reliquie della religiosa morta nel 1945 di Mariaelena Finessi

Suora milanese ma romana d’adozione, madre Pierina de Micheli sarà proclamata beata domenica 30 maggio. La religiosa, che dal 1939 al 1945, anno della sua scomparsa, è stata la superiora della comunità romana dell’Istituto delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, ha legato il suo nome al quartiere dell’Aventino dove fondò l’Istituto «Spirito Santo» di Roma per l’educazione e l’insegnamento scolastico. Amata da quanti cercavano in lei, in quella «suora con gli occhiali», com’era bonariamente chiamata, «un sostegno perché capace di dare senza far pesare il dono – scrivono i biografi, Mariella Scatena e Piersandro Vanzan -, di capire senza risultare invadente, di ascoltare senza mai giudicare, di aiutare anche quando non poteva».

Conosciuta per avere lottato tutta la vita per la diffusione del culto del Sacro Volto di Cristo. In merito a questo don Fabrizio Poloni, delegato vescovile per le Cause dei Santi della diocesi di Novara, racconta che il Venerdì Santo del 1902 avvenne qualcosa di singolare nella vita della bambina, appena dodicenne: «Mentre i fedeli si accingevano a baciare il crocifisso, la fanciulla ebbe la sensazione di udire una voce che le diceva: “Nessuno mi dà un bacio d’amore in volto per riparare il bacio di Giuda?”. Intimorita dal fatto di essere stata la sola ad udire quella frase, la piccola promise che avrebbe provveduto lei a quel bacio». Nacque così la sua vocazione religiosa, che 11 anni dopo la condusse a prendere i voti nonostante la sua stessa resistenza. «A dimostrarlo – scrivono i biografi -, si racconta di un suo commento alla laboriosa cerimonia di vestizione di una sua sorella, entrata nel 1909 nelle Orsoline di San Carlo a Milano». Alludendo ai molti inchini prescritti dal rito, la ragazzina «disse ironicamente “fate la ginnastica in chiesa!”, scandalizzando i presenti», inconsapevoli che quella giovane impertinente pregasse «perché “non voleva la vocazione” e che anzi aveva fatto dire una novena “per perderla”».

Una lotta interiore che sembrò durare tutta la vita, condotta però senza mai arretrare. Anzi, su richiesta della Vergine – che le appare e le segnala che il mondo necessita di un “rimedio divino” -, fece coniare una medaglia con l’immagine del Santo Volto con l’iscrizione «Illumina, Domine, vultum tuum super nos» e, al rovescio, un’Ostia, segno dell’Eucaristia, con la scritta «Mane nobiscum Domine». Una medaglia che, ancora oggi, viene considerata miracolosa. E a Madre Pierina si sono rivolti anche coloro che hanno pregato per la guarigione di un uomo morente, colpito da aneurisma – racconta il postulatore, l’avvocato Andrea Ambrosi -, e completamente sanato a distanza di un paio d’ore dall’invocazione del nome della suora. Una grazia che ha spalancato le porte alla beatificazione della religiosa. Tra le tante iniziative in programma per questa beatificazione, la superiora generale, suor Nora Antonelli, ricorda la veglia di preghiera nella basilica di Santa Sabina (sabato 29, ore 19). Domenica 30, alle 10, la concelebrazione per la beatificazione presieduta dall’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a Santa Maria Maggiore. Nella serata, alle 20.30, al Teatro Olimpico ci sarà un concerto per pianoforte e orchestra, su musiche di Beethoven, diretto dal maestro Giovanni Bellucci. Lunedì 31 maggio, la Messa di ringraziamento a San Paolo fuori le Mura, e alle ore 12, a San Pietro, la preghiera dell’Angelus guidata dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa. Ultimo appuntamento mercoledì 2 giugno, alle 10.30 in piazza San Pietro, con la presentazione delle reliquie della beata madre Pierina de Micheli a Benedetto XVI.

24 maggio 2010

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