L’udienza del Papa alla delegazione armena

«La vostra Chiesa, nel corso della storia, ha conosciuto persecuzione e martirio». Lo ha detto Benedetto XVI al patriarca Karekin II, ricevuto in Vaticano da Agenzia Sir

Il tributo del Papa alla Chiesa armena che nel corso della storia ha conosciuto “persecuzione e martirio” ma che ha saputo anche e “in breve tempo” raggiungere risultati importanti nel campo della educazione ai giovani, della formazione al clero, di vita ecclesiale e promozione dei valori cristiani in Armenia e all’estero. Così Benedetto XVI ha accolto questa mattina – 9 maggio – in Vaticano Sua Santità Karekin II e la delegazione della Chiesa apostolica armena. Alle 11.30, il Santo Padre ha ricevuto il Patriarca in Udienza privata. Poi, nella Sala dei Papi, ha incontrato i vescovi armeni al seguito di Sua Santità Karekin II. Alle 12.15, nella sala Clementina del Palazzo apostolico, Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione dell’Ora Media, con la partecipazione della delegazione armena.

Nel corso della celebrazione il Papa ha detto: «La recente storia della Chiesa apostolica armena è stata scritta con i colori contrastanti della persecuzione e del martirio, dell’oscurità e della speranza, della umiliazione e della rinascita spirituale. Vostra Santità e i membri della vostra delegazione hanno personalmente vissuto lungo queste contrastanti esperienze nelle vostre famiglie e nelle vostre stesse vite». Con al riconquista della libertà, la Chiesa apostolica armena ha saputo raggiungere «notevoli risultati pastorali» a cui il Papa dice di guardare «con grande stima».

Il Papa è tornato a parlare del dialogo ecumenico. «Il cammino verso la restaurazione della piena e visibile comunione tra i cristiani può sembrare lungo e arduo. Molto rimane da fare per sanare le profonde e dolorose divisioni che sfigurano il Corpo di Cristo. Lo Spirito Santo, comunque, continua a guidare la Chiesa in modi sorprendenti e inaspettati. Può aprire porte chiuse, ispirare parole che sono state spesso dimenticate, sanare relazioni che si sono interrotte. Se i nostri cuori e le nostre menti sono aperti allo Spirito di comunione, Dio può operare ancora miracoli nella Chiesa, restaurando legami di unità».

Poi, parlando della Commissione congiunta per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali, Benedetto XVI ha ringraziato Karekin II per «il supporto dato» e per «il valido contributo» dato dai suoi rappresentanti. «Preghiamo – ha concluso – perché la sua attività possa portare ad una comunione piena e visibile e perché possa arrivare il giorno in cui la nostra unità nella fede renda possibile la comune celebrazione della Eucarestia».

9 maggio 2008

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