Luciano Ligabue in concerto all’Olimpico

“Nome e cognome” del rocker emiliano che sabato 3 giugno si esibirà nella Capitale. Il tour terminerà il 6 agosto di Concita De Simone
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Il 3 giugno arriva in concerto a Roma Luciano Ligabue, quello che invita a “ballare sul mondo”, che “Non è tempo per noi…forse ingenui o testardi, poco furbi casomai”, ma poi è sempre in auge; quello che ha “messo via un bel po’ di cose…con il conforto di un cielo che resta lì”, e chiede “un momento a Dio” per parlarci un po’, perché crede “che ci voglia un dio ed anche un bar”, ma almeno crede. Che è sempre in ricerca e sostiene che “l’amore conta…nessuno dice mai se prima o poi e forse qualche dio non ha finito con noi”. Che dichiara che ha “perso le parole”, ma non la poesia. Ad affermarlo è la scrittrice Fernanda Pivano, che in “The Beat Goes On”, un suo libro del 2004, scrive: «Luciano Ligabue, maestro briccone che, quando ho scritto in una recensione del suo romanzo che è un poeta, ha ottenuto dal giornale una enorme rettifica: “Ligabue dice che lui non è un poeta”. Ma io ho sempre creduto, e ormai sono sicura, che il tempo mi darà ragione».

“Se per ogni sbaglio avessi mille lire, che vecchiaia che passerei”, cantava “Liga” nel 1990 in “Non è tempo per noi”. Se il rocker emiliano abbia sbagliato nella sua vita privata, questa non è la sede per indagarlo. Di certo, nella carriera artistica, fatta di canzoni, libri e film, non ha sbagliato un colpo. Luciano Ligabue nasce a Correggio il 13 marzo del 1960. Per alcuni anni fa i lavori più disparati: il bracciante stagionale, il metalmeccanico, il ragioniere, il conduttore radiofonico, il commerciante, il promoter, il consigliere comunale. Nel febbraio del 1987, per la prima volta, si esibisce pubblicamente con un gruppo, ma ad accorgersi di lui nel 1988 è Pierangelo Bertoli, che incide “Sogni di rock’n’ roll”, e fa cantare Luciano nell’ultimo pezzo. Intanto gira festival piccoli e grandi per l’Italia. Poi nel 1989 Bertoli incide un altro pezzo di Luciano, “Figlio d’un cane”. L’album è prodotto da Angelo Carrara (lo stesso che, recentemente, ha scoperto Povia) che di lì a poco deciderà di produrre anche il primo album di Luciano. Nel maggio del 1990 “Ligabue” esce per la WEA e ottiene 5 dischi di platino. E questo è solo l’inizio.

In 16 anni, ha realizzato 11 dischi per un totale di oltre 6 milioni di copie vendute. Nella sua carriera ha tenuto più di 600 concerti. Ha scritto 2 libri di successo, la raccolta di racconti “Fuori e dentro il borgo” (oltre 100mila copie vendute) e il romanzo “La neve se ne frega” (150mila copie vendute), e diretto come regista 2 film (con partecipazione al Festival di Venezia e a quello di Cannes) che hanno avuto grandi consensi di pubblico e di critica: “Radiofreccia”, ormai un cult movie, e “Da zero a dieci”. Tanti i premi ricevuti, tra gli altri, i riconoscimenti del Premio Tenco, del Festivalbar, del P.I.M. e degli Italian Music Awards per la musica; 3 David di Donatello, 2 Nastri d’Argento, 1 Globo d’Oro e 3 Ciak d’Oro per il cinema; i premi “Elsa Morante” e “Città di Fiesole” per i libri. Da ricordare l’importante riconoscimento che il pubblico tributò nel 1998 al singolo “Il mio nome è mai più” (realizzato insieme a Jovanotti e Pelù), con un sostanzioso ricavato andato direttamente ad Emergency di Gino Strada. Insomma, Ligabue anche artista impegnato.

L’ultimo album, maturo nelle musiche e nei testi, che ha conquistato già cinque dischi di platino, è uscito nel settembre dello scorso anno con il titolo “Nome e Cognome”, dato anche al tour in corso, che dopo i club e i palasport toccherà ora tredici stadi (dal 19 maggio al 6 agosto) e il 3 giugno lo porterà a Roma, allo stadio Olimpico. Qui Ligabue sarà protagonista con i ClanDestino (Max Cottafavi alla chitarra, Luciano Ghezzi al basso, Gigi Cavalli Cocchi alla batteria, Giovanni Marani alle tastiere), gli stessi con cui suonava nel ’90, La Banda (Federico Poggipollini alla chitarra, Mel Previte alla chitarra, Robby Pellati alla batteria, Antonio Righetti al basso, Niccolò Bossini alla chitarra e Josè Fiorilli alle tastiere) e Mario Pagani.

Ligabue è stato anche tra i primi artisti italiani ad avere una presenza importante su internet e tutte le sue attività artistiche sono seguite da una moltitudine di internauti attraverso il sito ufficiale (più volte premiato dal ’96 ad oggi) e tramite la newsletter “Liganews”. Da poco si è aggiunto il Ligachannel, che sfrutta le possibilità multimediali di internet per informare e coinvolgere tutti i giorni gli insaziabili fans del rocker emiliano. C’è ad esempio la webradio che trasmette quotidianamente news, interviste e frammenti “rubati” nei backstage e nello studio di registrazione e il Ligachannel Video che permette di vedere esibizioni live inedite, speciali e reportage filmati realizzati in esclusiva al seguito di Ligabue. “Tra palco e reltà” anche virtuale, è il caso di dire. “E ce l’abbiamo qualche speranza, forse qualcuno ci ricorderà. E non solamente per le canzoni, per le parole o per la musica”.

26 maggio 2006

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