Luce sui Magi nella Natività di Pinturicchio a Santa Maria del Popolo

di Marco Frisina

Tra le più belle chiese di Roma sicuramente Santa Maria del Popolo occupa un posto particolare. La leggenda vuole che nella zona dove sorge ci fosse il sepolcro dei Domizi e che lì vi fossero state deposte le ceneri di Nerone. Da quelle ceneri nacque un noce, infestato dai demoni; per liberare la zona dagli spiriti maligni fu eretta dapprima una cappella dedicata alla Vergine Maria. La chiesa fu eretta nel 1099 dal Papa Pasquale II con il contributo del popolo romano: da qui il suo titolo. Nei secoli successivi la chiesa fu abbellita di molte opere e ancor oggi colpisce la ricchezza di capolavori che vi si custodiscono e la loro altissima qualità: opere di Pinturicchio e Maratta, di Bernini e Caravaggio. Tra queste opere vi sono gli affreschi realizzati dal Pinturicchio in due cappelle della chiesa. Nella prima a destra, commissionata dal cardinale Della Rovere, possiamo ammirare la cosiddetta Natività con San Girolamo, uno dei gioielli della chiesa. La scena è ambientata in un paesaggio ameno ed è immersa nell’aria tersa del mattino. L’adorazione del Bambino è serena e raccolta; Maria è orante mentre Giuseppe è come sempre pensoso, mentre San Girolamo adora devotamente la Parola fatta carne. Nel cielo azzurro l’angelo annuncia ai pastori la nascita del Messia e i Magi già discendono incontro al Re dei Re. Tutto risplende della luce e dei colori del nuovo giorno che Cristo inaugura con la sua venuta e il mondo gioisce a questa rivelazione.

4 gennaio 2009

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