Legge di stabilità, cosa cambia per le famiglie

Taglio di un punto all’Irpef e aumento dell’Iva, sforbiciata alle agevolazioni fiscali, blocco dei contratti per gli statali tra i provvedimenti del Governo. Attesa per le modifiche del Parlamento di Massimilano Casto

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ai disegni di legge contenenti il bilancio di previsione dello Stato e la Legge di stabilità per il 2013-2015. Nel tentativo di risanare i conti pubblici e ridare impulso alla nostra economia, ha previsto il taglio di un punto delle aliquote Irpef più basse: si scende così dal 23% al 22% per i redditi fino a 15 mila euro e dal 28% al 27% per quelli oltre i 15 mila e fino ai 28 mila euro. Inoltre, l’imposta sul valore aggiunto salirà – a partire dal primo luglio – dal 10 all’11% e dal 21 al 22%.

Considerato che se il gettito si riduce da un lato – per una tenuta dei conti dello Stato – deve essere prevista un’entrata dall’altro, per questo il nostro governo vorrebbe intervenire anche su deduzioni e detrazioni. Per il momento sembra che saranno tutelati i redditi fino a 15 mila euro, mentre per tutti gli altri scatteranno i tagli alle agevolazioni fiscali.

In linea generale è previsto un tetto massimo di 3 mila euro alle detrazioni, e per molte deduzioni – tranne che su quelle per la sanità – verrà introdotta una franchigia di 250 euro: in concreto ciò significa che le deduzioni degli assegni al coniuge e dei contributi previdenziali per le domestiche, le deduzioni per la previdenza complementare, per le spese per beneficenza e per le adozioni, avverranno per la parte superiore a 250 euro. Mentre per quanto riguarda le detrazioni degli interessi passivi del mutuo, delle spese funebri, delle spese scolastiche, esse potranno raggiungere un tetto massimo di 3 mila euro. Ad oggi non vi rientrano le spese mediche e le spese per la ristrutturazione edilizia degli immobili. Vediamo in sintesi i maggiori interventi approvati.

Taglio aliquote Irpef. È prevista la riduzione di un punto percentuale, e cioè da 23 a 22 punti e da 27 a 26 dell’aliquota Irpef sui primi due scaglioni di reddito, cioè da 0 a 15mila euro e da 15mila a 28mila euro.

Iva. L’imposta sul valore aggiunto aumenterà a giugno 2013 di un punto percentuale sulle aliquote del 10 e del 21 per cento.

Blocco contratti statali. Il blocco dei contratti per gli statali è confermato fino al 2014. Per il 2013-2014 non sarà erogata nemmeno l’indennità di vacanza contrattuale. Esteso anche fino al 2014 il taglio del 5% degli stipendi superiori ai 90mila euro nella parte eccedente fino a 150mila euro e del 10% nella parte eccedente oltre i 150 mila euro.

Permessi previsti dalla legge 104. Taglio del 50% per i permessi previsti dalla legge 104, che regola l’assistenza a famigliari malati, tranne per quelli richiesti per patologie del dipendente stesso o per l’assistenza ai figli o al coniuge.

Riduzione agevolazioni fiscali. Per i redditi superiori a 15mila euro viene introdotta una franchigia di 250 euro per alcune deduzioni e detrazioni Irpef e, per le sole detrazioni, si fissa il tetto massimo di detraibilità a 3000 euro.

Spese illuminazione pubblica. Per contenere la spesa pubblica relativa all’illuminazione degli ambienti pubblici è previsto uno spegnimento dell’illuminazione o un suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne.

Indubbiamente questi provvedimenti avranno ulteriori effetti pesanti sui bilanci della famiglia media, già costretta a fare i conti con disoccupazione, caro prezzi, etc.. Ma l’obiettivo dichiarato dal governo è quello di risanare i conti pubblici, rinforzare la finanza, creando le basi per una ripartenza dell’economia, che si spera – come tutti ci auguriamo – avvenga quanto prima. Restiamo in attesa di vedere nelle prossime settimane quali modifiche deciderà di apportare il Parlamento.

23 ottobre 2012

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