L’e-book contro il caro libri

Sul portale dell’ospedale Bambino Gesù uno speciale dedicato alla scuola. I consigli degli esperti per leggere e studiare anche in tempo di crisi, valorizzando le risorse tecnologiche tra i banchi di Federica Cifelli

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Nuovo anno scolastico: libri di carta contro e-book
Zaini scolastici alleggeriti grazie a uno schermo di pochi pollici, niente più alberi abbattuti e, soprattutto, un colpo decisivo al fenomeno del caro – libri. Sono le possibilità offerte dagli e-book, i libri elettronici, che conquistano un consenso crescente anche tra i banchi di scuola. Lo rilevano gli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, che alla ripresa dell’anno scolastico dedicano ampi approfondimenti sul sito internet dell’ospedale, con indicazioni che vanno dall’alimentazione più adatta agli studenti alla postura e agli zaini, e approfondimenti su temi rilevanti come il bullismo tra i giovani e il rapporto con le nuove tecnologie.

I vantaggi del libro elettronico, secondo i medici del Bambino Gesù, non sono solo in termini di praticità ed economicità. Anche se manca ancora una letteratura scientifica sufficientemente vasta a sostenere questa linea, in termini di ausilio per l’apprendimento gli e-book non avrebbero nulla da invidiare ai libri di testo stampati. «Un libro elettronico – sottolinea Stefano Vicari, responsabile della Neuropsichiatria infantile dell’ospedale – offre numerose risorse in più per un bambino. Sottolineare il testo, selezionarlo, attivare immediatamente delle ricerche nel web con un semplice tocco, sono solo alcune delle possibili attività eseguibili per uno studente».

Ma il vero vantaggio dei libri elettronici, a detta del neuropsichiatra, è proprio per quanti hanno delle difficoltà di apprendimento. I bambini infatti possono «ingrandire il carattere a piacimento, diversificare il contrasto tra sfondo e testo, aumentare la distanza tra le lettere o tra una riga e l’altra – osserva -, così come attivare la funzione audio per ridurre le difficoltà legate alla dislessia».

L’obiettivo: leggere. «Non ad alta voce però – continua Vicari -, a differenza di quello che viene spesso richiesto agli alunni. Leggere ad alta voce quando si hanno difficoltà infatti riduce la velocità di lettura e può compromettere la comprensione del testo, riducendo l’attenzione sul contenuto del brano da apprendere».

Dagli esperti di disturbi cognitivi e dell’apprendimento dell’ospedale arrivano anche indicazioni relative al metodo di studio più corretto. Schematizzare e riassumere: queste le indicazioni offerte agli studenti, «per facilitare l’apprendimento e quindi l’esposizione orale o scritta in sede di verifica». Argomentare è importante, si legge nello speciale on line sul portale del Bambino Gesù, «ma nella vita di tutti i giorni e ancor più in quella lavorativa, la capacità di sintesi è fondamentale».

Un invito dunque a valorizzare le risorse tecnologiche tra i banchi di scuola, senza però pensare di dovere accantonare i libri stampati. «I libri – sottolinea ancora Vicari – rappresentano un’esperienza totalizzante per il lettore: un e-book non potrà mai offrire le stesse sensazioni visive, tattili o olfattive e difficilmente, anche in un remoto futuro, il dono di un libro che ci ha fatto emozionare o pensare, potrà essere sostituito da un download».

7 settembre 2011

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