Le aspettative ideali e reali dalla vita insieme

di Angelo Peluso

Quante volte si è discusso sull’importanza delle aspettative “chiare”al fine di un buon funzionamento del rapporto di coppia tuttavia – nonostante si sottolinei questa delicata fase in ogni ambito – quotidianamente constatiamo come l’origine dei mille problemi di un rapporto in crisi nascono proprio da quelle attese andate deluse. Non esiste quasi mai un colpevole – una persona cioè che slealmente ha assunto comportamenti falsi verso l’altro – perché questi bisogni nascosti fanno parte della categoria di ciò che non è stato mai espresso chiaramente (neanche a se stessi). Proprio per questo è importante capire e analizzare le fantasie, le aspettative, degli atteggiamenti sin dalla alla prima conoscenza.

In questa fase di “addomesticamento vicendevole all’altro” ci dovrebbe essere una non rigidità dei ruoli per poter realmente verificare se chi ci è vicino sia la persona sognata. Nel tempo persone che vivono a lungo insieme e che hanno intensi investimenti affettivi strutturano “attese reciproche”, schemi di previsione del comportamento dell’altro, strutture cognitive vere e proprie su come l’altro sia nelle sue diverse e complesse dimensioni di comportamento.

Il flusso delle loro emozioni è simile a quello delle maree e i loro movimenti seguono delle traiettorie ben precise, simili a quelle delle orbite planetarie. È sempre nella casa genitoriale che si strutturano “i criteri di lettura” della realtà esterna e di cosa possa servire al nostro benessere psichico.

«L’amore, come un corso d’acqua, dev’essere in continuo movimento, ed è proprio quello che tu fai con me. Ma che cosa accade alla maggioranza delle coppie? Credono che le acque del fiume scorrano per sempre, e non se ne preoccupano più. Poi arriva l’inverno, e le acque gelano. Solo allora comprendono che niente, in questa vita, è assolutamente garantito» (Gibran).

La famiglia costruisce nel tempo per se stessa un modello organizzato e prevedibile di vita che ha un significato unico e insostituibile. Ogni famiglia è una società in miniatura con una peculiare organizzazione sociale, le sue proprie regole, i criteri di definizione della leadership, il suo linguaggio, il suo stile di vita.

La mappa cognitiva della famiglia “disegna”, quindi, ogni possibile comportamento al suo interno creando “i possibili spazi di azione” di ognuno. E questi “vincoli di movimento” saranno inevitabilmente riportati nell’interagire con il partner amoroso. Le regole nascoste, le sfumature del linguaggio, i rituali privati la rendono unica e irripetibile ed è difficile che un altro da di fuori possa percepire le sue peculiarità segrete.

Ogni individuo è attivamente impegnato, nel corso della sua vita, nell’attribuire significato all’esperienza che via via conduce e matura, cioè, a dare un senso al mondo entro cui si muove. Questo lo porta ad analizzare e memorizzare ogni evento in maniera soggettiva e a prevedere il proprio e altrui comportamento in schemi prefissati.

La nascita del rapporto di coppia è il sogno d’amore che si realizza. “L’incontro” rappresenta un intreccio tra la propria storia personale e le esperienze affettive precedenti. Le coppie credono a queste promesse, si aspettano che vengano esaudite e rimangono profondamente contrariate quando questo non avviene.
Invece di indagare in se stessi o nelle proprie aspettative matrimoniali, molte coppie rimangono aggrappate al loro sogno e giungono alla conclusione di avere semplicemente scelto la persona sbagliata.

Prescindendo dal piacere e dal dolore, il significato stesso della nostra vita è contenuto in questa scelta del partner. È innegabile che nel partner cerchiamo sempre sia qualcosa di familiare sia qualcosa di nuovo, sia qualcosa che non ci sleghi troppo dal passato, sia qualcosa che immetta informazioni nuove, una nuova vitalità, un cambiamento.

«Amarlo per ciò che ci rivela di sconosciuto, amarlo per la sua differenza; l’incontro di due slanci e anche di due paure, l’incontro dei possibili. Le dirà soprattutto non amarmi, non attaccarti a me; mentre tutto in lui invia dei messaggi contrari, per legarla sempre più» (Salomè) .

20 ottobre 2009

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