Lavorare alla piena unità

L’incontro nella chiesa di San Giorgio a Istanbul tra Benedetto XVI e il patriarca ortodosso Bartolomeo I da Agenzia Sir

Una speciale preghiera per la pace da Agenzia Sir
Dialogo con ottimismo e speranza di Pietro Mariani
Leggi l’omelia pronunciata a Efeso

«Che questo incontro rafforzi il nostro mutuo affetto e rinnovi il nostro comune impegno a perseverare nell’itinerario che porta alla riconciliazione e alla pace delle Chiese». Si è concluso con questo auspicio il saluto di Benedetto a Bartolomeo I, nella chiesa di San Giorgio a Istanbul. «Sono profondamente grato per l’accoglienza fraterna», ha esordito il Papa: «Ne custodirò per sempre memoria nel mio cuore», ha aggiunto, definendo l’incontro di ieri pomeriggio «ripieno di autentica buona volontà e di significato ecclesiale». Poi il Pontefice si è soffermato sugli «importanti eventi che hanno sostenuto il nostro impegno per lavorare alla piena unità di cattolici e ortodossi»: dalla dichiarazione comune firmata da Paolo VI e dal patriarca Atenagora I alle «numerose dichiarazioni di impegno condiviso e di molti gesti colmi di significato» compiuti sia da Paolo VI che da Giovanni Paolo II, per «rafforzare la spinta verso la reciproca comprensione e la ricerca della piena unità». Definendo, inoltre la Turchia una «terra strettamente collegata con la fede cristiana», Benedetto XVI ne ha ricordato «la ricca messe di martiri, di teologi, di pastori, di monaci» e di santi e i sette Concili ecumenici tra cattolici e ortodossi, «permanenti pietre miliari e guide lungo il cammino verso la piena unità».

«L’accogliamo fraternamente, con molta gioia in questa Chiesa il cui patrono è Andrea, una Chiesa di origine apostolica fondata da Andrea, fratello di Pietro». Con queste parole, dopo la preghiera e i canti sacri, Bartolomeo I si è rivolto a Benedetto XVI nella chiesa patriarcale di San Giorgio a Istanbul, che oggi ospita una Divina Liturgia e la firma di una Dichiarazione congiunta. Alla preghiera di ieri sera erano presenti molti esponenti della Chiesa ortodossa. «Una grande serie di martiri ha confessato la fede – ha aggiunto Bartolomeo I –, abbiamo ricevuto la fede dei padri e noi ortodossi perseveriamo in questa fede».

Bartolomeo I, nel dire al Papa che questa è «la prima visita che Lei compie», ha citato i precedenti incontri tra Pontefici e Patriarchi per ricordare che «questi venerabili uomini hanno ben compreso la necessità importante e fondamentale di questi incontri nella carità e nella verità». «Noi due – ha aggiunto – siamo successori di Roma e Costantinopoli, quindi responsabili dei passi e anche degli errori commessi nel passato ma convinti e desiderosi di rispondere alla volontà di Cristo e alla sua preghiera: “ut unum sint”». Bartolomeo I, che si è successivamente intrattenuto in colloquio privato con il Papa, ha così concluso: «Benvenuto amatissimo fratello».

30 novembre 2006

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