La Svizzera di don Luigi, impegno itinerante

L’esperienza del sacerdote del clero romano dal 1996 impegnato nella missione cattolica di lingua italiana di Elisabetta Lattavo

Il programma pastorale 2007/2008 di R. S.

Guida la comunità cristiana italiana del territorio e diffonde la parola di Dio dal 1996 nella città svizzera di Windisch, nel cantone di Argovia, al confine con la Germania. La sua missione è quella di unire i fedeli, con una difficoltà: don Luigi D’Errico – è questo il nome del sacerdote che segue da più di dieci anni i fedeli italiani d’oltralpe – non ha una parrocchia.

Ordinato presbitero nel 1994 per la diocesi di Roma, decise due anni dopo di proporsi per un impegno di missione all’estero: la destinazione era Windisch, diocesi di Basilea. «Il primo obiettivo era quello di unificare le tre missioni cattoliche di lingua italiana in Svizzera (Windisch, Fricktal e Klingnau) per crearne una soltanto». Comincia così il racconto dell’attività di don Luigi nella comunità di fedeli, che conta 7mila italiani. «All’inizio mi sono trovato di fronte a una situazione di emergenza, senza una parrocchia ho cominciato a spostarmi da una cittadina all’altra; una specie di pastorale “itinerante”. Mi è capitato di celebrare sei Messe in altrettanti paesi durante il fine settimana, oltre alle visite negli ospedali».

Don Luigi in questi anni ha instaurato rapporti di fraternità non soltanto con la comunità italiana ma anche con i fedeli di madrelingua tedesca. «I laici – dice – contribuiscono a curare le liturgie, animando le Messe del sabato. Sia quella in lingua italiana che tedesca. Con una costante partecipazione. Caratteristica quest’ultima che ha favorito il mio lavoro qui». Sin dal suo arrivo a Windisch, il sacerdote si è impegnato per avviare un cammino di fede con momenti di preghiera e aggregazione, soprattutto per i giovani che hanno terminato il percorso di studi, che «nella maggior parte dei casi non hanno ancora ricevuto i sacramenti del Battesimo e della Comunione e non si sono mai confessati». Sono un esempio i campi scuola di ottobre a cui hanno partecipato, lo scorso autunno, 170 ragazzi. A questi vanno aggiunti gli incontri con gli adulti in primavera e i pellegrinaggi, l’ultimo a Pompei in occasione della solennità dell’Ascensione. E non sono mancati i viaggi con gli anziani, anche a Cracovia, per le commemorazioni in occasione della morte di Giovanni Paolo II, oltre alla partecipazione a incontri interreligiosi a Milano, Lione, Stoccolma. Don Luigi, che rientrerà stabilmente nella diocesi di Roma a settembre, auspica una continua attenzione della Chiesa verso la missione di lingua italiana in Svizzera, accolta già positivamente dal cardinale Ruini, «affinché si mantenga attiva la rete di missioni, una risorsa in costante crescita proprio per la presenza di sempre più numerosi fedeli italiani».

15 luglio 2007

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