La Sindone, una mostra tra scienza e fede

Al Regina Apostolorum un’esposizione e un incontro raccontano le ultime ricerche, in particolare nel settore della botanica, condotte sul telo custodito a Torino di G. R.

Una mostra e un incontro, con la presentazione di tre libri, per analizzare le ultime ricerche condotte sulla Sacra Sindone. A proporre i due eventi è il master in Scienza e fede dell’Ateneo pontificio Regina Apostolorum.

Papa Giovanni Paolo II, in un’omelia pronunciata nel 1998 nella cattedrale di Torino, ha esortato ad affrontare lo studio della Sindone senza posizioni precostituite, invitando ad agire con libertà interiore e premuroso rispetto, sia della metodologia scientifica, sia della sensibilità dei credenti. In questa linea di pensiero vuole inserirsi l’incontro di presentazione di tre libri sul tema della Sacra Sindone. Si terrà giovedì 7 maggio 2009, alle ore 16, presso la sede dell’Ateneo, in via degli Aldobrandeschi, 190; sarà trasmesso in videoconferenza anche a Bologna, presso l’Istituto Veritatis Splendor. Alla realizzazione dell’evento collaborano anche STOQ, Aracne Editrice e Edizioni ART.

Le riflessioni saranno aperte dal saluto di padre Pedro Barrajón, rettore del Regina Apostolorum. Interverranno padre Gianfranco Berbenni, della pontificia Università Lateranense (“I programmi di ricerca sulla Sindone”); Petrus Soons, autore dell’ologramma della Sindone (“Le scoperte alla luce dell’immagine ologrammica”); e Avinoam Danin, cattedratico di Botanica dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Secondo l’esperto botanico, l’unico luogo al mondo in cui le persone avrebbero potuto raccogliere parti fresche di almeno quattro specie di piante rinvenute sulla Sindone e collocarle sul corpo dell’uomo che in essa fu avvolto, è proprio l’area geografica tra Gerusalemme ed Hebron. Inoltre le settimane comprese tra i mesi di marzo e aprile sono l’unico periodo dell’anno in cui otto tra le piante identificate sulla Sindone sono contemporaneamente in fiore. Le interessanti ricerche del professor Danin, alla luce delle indicazioni geografiche e temporali della morte di Gesù riportate nei Vangeli, ripropongono con forza tutti gli interrogativi sull’identificazione della Sindone con il lenzuolo che ha avvolto Cristo nel sepolcro. Alle 18 interverrà Giulio Fanti, docente di Misure Meccaniche e Termiche al Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Padova, con una relazione sul tema “La formazione dell’immagine dell’uomo della Sindone”.

Durante l’incontro sarà possibile visitare la mostra permanente “Chi è l’uomo della Sindone?”, presso le sale dell’Ateneo pontificio Regina Apostolorum. La mostra ospita, fra l’altro, una copia della Sindone di Torino, un ologramma e una scultura che cercano di ricostruire in tre dimensioni il corpo dell’uomo sul lenzuolo, e una riproduzione della corona di spine, dei chiodi e dei flagelli utilizzati, secondo quanto è stato possibile rilevare dall’immagine. Inoltre alcuni grandi pannelli ripercorrono la storia della Sindone e illustrano le principali ricerche scientifiche degli ultimi anni, con particolare riferimento ai recenti studi nel settore della botanica.

4 maggio 2009

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