La salute dei romani? Fumano troppo

I dati di un’indagine della Asl RmE in 4 anni, che evidenzia anche l’alto numero di parti cesarei nella capitale di P. M.

Migliora la salute delle donne, si fanno ricoverare in ospedale soprattutto i cittadini a basso reddito, il fumo resta tra le principali cause di mortalità. Sono alcuni tra i risultati di una ricerca presentata in Campidoglio ed effettuata dalla Asl RmE sulla salute dei romani, dal titolo “Informazioni sulla salute della popolazione”, condotta tra 2001 e 2005 in oltre cento quartieri della capitale.

Questi alcuni dati: mortalità al 44% per gli uomini, al 16% per le donne. Ricoveri in ospedale: tra le fasce socio-economiche basse il numero sopravanza del 16% il resto della popolazione. In crescita i ricoveri impropri.

I quartieri di Roma dove la mortalità è più elevata e i ricoveri più numerosi: Corviale, Primavalle, Trullo, Tufello, San Basilio. Non perché siano i quartieri a determinare la mortalità, ha commentato l’assessore capitolino alle Politiche Sociali, Raffaela Milano, ma per «lo stile di vita e le condizioni socio-economiche dei singoli abitanti».

Un’indicazione rilevante è quella dei parti cesarei: a Roma sono il 44% in più rispetto alla media nazionale. La galassia fumo: aumentano le fumatrici di fascia sociale bassa, sempre alta la mortalità maschile per tumore ai polmoni. Ogni anno nel Lazio le morti premature dovute al fumo sono oltre diecimila e i ricoveri per patologie da fumo circa 58 mila.

L’indagine della Asl RmE, è stato spiegato, potrà essere usata dagli enti pubblici che si occupano di salute dei cittadini – in primo luogo la Regione, poi il Comune – come una guida per operare su più direttrici: intervenire nei settori più critici, avviare politiche integrate, dare basi concrete ai futuri “piani regolatori sanitari di quartiere”, potenziare la collaborazione tra medici di base e aziende sanitarie.

10 luglio 2007

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