La protesta del “Giulio Cesare”: no ai colori politici
Non si placa la tensione al liceo di corso Trieste, dove un presidio antifascista di Anpi e Federazione degli studenti è stato allontanato dai giovani dell’istituto, in mobilitazione con i docenti contro la legge di stabilità di R. S.
Continua la tensione al liceo classico Giulio Cesare, con gli studenti dell’istituto in mobilitazione dopo l’incursione dei giovani di Blocco Studentesco avvenuta lunedì scorso, 22 ottobre, e i partigiani dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani) di Roma, intervenuti oggi, 26 ottobre, con la Federazione degli studenti per portare solidarietà dopo il blitz neofascista allontanati dai ragazzi stessi in nome di una protesta che «non ha colore». I giovani, riuniti in assemblea per protestare contro la legge Aprea e quella di stabilità del governo Monti, non sono soli: con loro i docenti, che proprio ieri si sono riuniti in assemblea sindacale per decidere che forma di protesta adottare.
«Come scuola vogliamo stare uniti e dire no al disegno di legge del governo», ha dichiarao alla stampa Gabriele, uno dei rappresentanti di istituto, che a proposito del presidio dei partigiani ha commentato: «Ci dissociamo da questa iniziativa perché la nostra protesta non ha colore e la scuola ce la difendiamo noi come studenti, non vogliamo essere struementalizzati. Abbiamo indossato magliette bianche l’altro giorno proprio per dire che non abbiamo colore». Una protesta dunque, quella degli studenti, autonoma e pacifica, che ha trovato espressione anche nel muro di libri posizionato ieri, 25 ottobre, davanti al cancello d’ingresso dell’istituto, insieme allo striscione “Difendiamoci con i nostri valori”, e che continuerà domani, sabato 27 ottobre, con la partecipazione, insieme ai docenti, al corteo del “No Monti Day”.
26 ottobre 2012