La Maratona di Primavera

La corsa non competitiva, aperta a tutti, in programma domenica 18 da piazza San Pietro a Villa Borghese. Iscrizioni da istituti di varie regioni. Attività sportive comuni a disabili e normodotati di Emanuela Micucci

Piazza San Pietro ospiterà domenica i circa 15mila partecipanti alla ventottesima edizione della Maratona di Primavera. Una Festa nazionale della scuola per porre al centro dell’attenzione il problema dell’emergenza educativa. Organizzata da Scuola Nuova, in collaborazione con la diocesi di Roma, l’associazione Handiamo! onlus e il Centro sportivo italiano (Csi), la manifestazione si svolgerà in due giornate, il 17 e il 18 maggio, a San Pietro e a Villa Borghese, dove sorgerà il Villaggio dello Sport. Ma soprattutto attraverso le strade del centro di Roma, lungo i 5 chilometri della maratona. L’evento è cresciuto negli anni. Fondata nel 1981 da fratel Giuseppe Lazzaro, responsabile della Fidae Lazio scomparso nel 2000, come un momento forte per affermare la presenza della scuola cattolica a Roma, negli ultimi anni si rivolge a tutti gli istituti italiani, statali e cattolici.

Nel 2007, grazie alla collaborazione con il ministero della Pubblica istruzione, è divenuta la Festa nazionale della scuola. La maggior parte dei partecipanti appartiene alle scuole cattoliche del Lazio. Quest’anno (adesioni aperte su www.maratonadiprimavera.it), al momento in cui scriviamo, sono iscritti 15 istituti statali provenienti da Liguria, Lombardia, Abruzzo, Sardegna, Calabria e Campania. Una festa per tutti, aperta all’accoglienza di tutti. Lo dimostra l’associazione Handiamo! onlus, che «attraverso il torneo CalciHamo! e la staffetta CorriHamo! – spiega il presidente Paolo Conte -, svolti insieme da disabili e normodotati, diffonderà la cultura del “Pertutti”». La Maratona è quindi divenuta un grande contenitore «per ricordare – sottolinea monsignor Carmine Brienza, direttore dell’Ufficio diocesano scuola cattolica – che l’emergenza educativa deve essere affrontata come un impegno prioritario con tutte le forze disponibili».

La Chiesa, attraverso la propria azione pastorale negli istituti scolastici e nelle parrocchie, se n’è fatta carico. Benedetto XVI, come si sa, ha dedicato al tema una lettera per la diocesi di Roma. E sarà pure al centro del Convegno diocesano di giugno. «Ora tocca alla politica fare qualcosa – aggiunge don Carmine -. In questo discorso va inserita la parità scolastica». Tema da sempre legato alla Maratona, come illustra Francesco Gemelli, presidente del comitato promotore. «La scuola cattolica è libera – afferma -. Paga la legge paritaria con finanziamenti inadeguati che impediscono alle famiglie la libera scelta per la scuola dei figli». «La legge 62 del 10 marzo 2000 – spiega suor Maria Grazia Tagliavini, presidente della Fidae Lazio – riconosce la parità giuridica della scuola cattolica, che con la statale costituisce l’unico sistema scolastico nazionale. Le scuole cattoliche sono un servizio pubblico a gestione privata».

«Manca ancora la parità economica», afferma monsignor Brienza. Un dossier dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) dello scorso ottobre dimostra, inoltre, che ogni riduzione nella Legge finanziaria sul sistema paritario comporta un incremento di spesa per lo Stato di oltre 10 volte la cifra risparmiata. «Il futuro della scuola cattolica – conclude il sacerdote – è nel legame stretto con le parrocchie». «Anche se spesso annegano nei loro rispettivi problemi», ricorda suor Maria Grazia.

La Maratona sarà l’occasione per affrontare questi temi attraverso incontri per i genitori. E darà un contributo, con lo sport, i giochi, la musica, per una scuola come luogo che educhi a una visione della vita e della cultura, che negli istituti cattolici poggia sui valori del Vangelo.

13 maggio 2008

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