La litografia e la serigrafia, dalle origini alla pop art
A Palazzo Trevi Fontana un allestimento didattico e divulgativo, pensato per gli addetti ai lavori di Francesca Romana Cicero
Un allestimento didattico-divulgativo caratterizza la mostra a Palazzo Trevi Fontana sull’evoluzione delle tecniche della litografia e serigrafia dalle origini all’età contemporanea. Tecniche che appartengono a un patrimonio poco conosciuto e in genere apprezzato da un numero ristretto di estimatori. La mostra, infatti, si rivolge principalmente agli studenti delle università e delle accademie per i quali è in programmazione, parallelamente all’esposizione, un corso che mira a promuovere e approfondire la conoscenza di queste procedure.
Il percorso cronologico e antologico, articolato in sezioni, si snoda lungo il primo piano del Palazzo in spazi che consentono una buona distribuzione delle opere. In esposizione litografie e serigrafie, provenienti anche da collezioni private, che oltre a riflettere particolari aspetti della produzione di grandi artisti, rappresentano anche le peculiarità culturali dell’epoca nella quale sono state eseguite.
Più ricca è la sezione dedicata alla litografia, tecnica brevettata in Baviera nel Settecento e diffusasi in breve in tutta Europa per l’effettiva rapidità della riproducibilità delle opere a basso costo. L’editoria ricorse spesso a questa tecnica per la pubblicazione di riviste, vignette di satira – celebri quelle di Daumier – e propaganda politica, per illustrare romanzi o semplicemente per scopi commerciali. In tal senso agevole è la fruibilità di etichette industriali come le figurine “Liebig” e quelle delle scatole di fiammiferi, delle cartoline postali e di manifesti pubblicitari italiani, esemplificativi del gusto e dei costumi della società tra Otto e Novecento. Pregevole anche la partitura musicale de “Il barbiere di Siviglia” di Rossini, una delle prime applicazioni della tecnica agli inizi del XIX secolo.
Il visitatore assiste all’evoluzione graduale della litografia come linguaggio, fino a divenire autonoma espressione d’arte grazie al contributo di grandi innovatori quali Tolouse-Lautrec, Cèzanne o gli italiani De Chirico, Carrà, Vedova, Burri, e così via.
L’esposizione affianca alla litografia anche la serigrafia, conosciuta sin dall’antichità in Oriente, diffusasi in Occidente negli anni Trenta, e portata successivamente al successo negli anni Cinquanta dalla pop art e dalle avanguardie, da artisti come Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Kokoschka. L’effetto prodotto sul visitatore, attirato dalla presenza di opere eseguite da artisti di chiara fama, è di un percorso unitario che evidenzia una continuità tipologica tra tematiche specifiche.
“La litografia e la serigrafia da Toulouse-Lautrec alla Pop Art” a Palazzo Trevi Fontana, Via Poli 54, fino al 30 novembre. Orario: dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì. Biglietti: intero 6 euro; ridotto 3 euro. Per informazioni: telefono 06 69980242-257.
Per il corso di “Lineamenti di storia delle tecniche. Tecniche di incisioni in piano” informazioni ed iscrizioni: Antonella Renzitti, telefono 06 69980223 oppure arenzitti@beniculturali.it; Orsola Bonifati, telefono 06 69980303 oppure obonifati@beniculturali.it
31 ottobre 2006