«La Chiesa ci parla con amore e autorevolezza»

Tommaso Spinelli (nella foto) è il ventitreenne catechista di catecumeni che partecipa come uditore al Sinodo dei vescovi: «Sto vedendo con i miei occhi quanta passione ha per tutti gli uomini» di Laura Badaracchi

Compirà 23 anni tra qualche giorno, il 16 ottobre, durante il Sinodo dei vescovi al quale sta partecipando come giovane uditore. Laureando in lettere classiche, da quest’anno Tommaso Spinelli è catechista di giovani catecumeni e collaboratore del Centro diocesano per il catecumenato, operante all’interno dell’Ufficio catechistico del Vicariato. In precedenza, si è occupato – nella parrocchia di Santa Melania Juniore, ad Acilia – di un gruppo di circa 30 adolescenti che iniziavano un cammino post-sacramentale. Oggi, 11 ottobre, Tommaso era in piazza San Pietro, per partecipare alla Messa solenne presieduta da Benedetto XVI, che ha dato inizio all’Anno della fede. Dalle mani del Papa ha ricevuto il Catechismo della Chiesa cattolica e lo stesso messaggio che Paolo VI consegnò al popolo di Dio al termine del Vaticano II.

«Per me il Concilio rappresenta una nuova Pentecoste, che ha fatto tesoro di tutta la tradizione precedente senza gettare via nulla, e ha reso splendente la bellezza della Chiesa nei tempi moderni: nulla nella liturgia, nella teologia, nella fede è stato accantonato, ma si è cercata la luce più profonda di ogni cosa perché potesse illuminare al meglio gli uomini di oggi. Il Vaticano II ci ha dato un patrimonio cosi profondo che ancora non ci siamo resi conto delle sue sconfinate potenzialità», sottolinea il catechista, evidenziando in particolare la freschezza della costituzione “Dei Verbum” «in cui si dice chiaramente che Dio rivelando sé stesso ha rivelato l’uomo all’uomo: ogni volta che nel nostro cammino abbiamo mostrato un pochino del volto di Dio, siamo certi che abbiamo aiutato i ragazzi a comprendere meglio anche se stessi, la loro vita e la propria vocazione». Perché gli adolescenti «sanno riconoscere e apprezzare chi sa dare loro una risposta profonda e pensata, che tocchi con il giusto riguardo la profondità delle loro esistenze. Si sentono presi sul serio quando si fornisce loro una risposta integrale che li aiuti a comprendere il senso dell’esistenza».

Ora Tommaso collabora con l’équipe del catecumenato dell’Ufficio catechistico diocesano: «Un incarico che ho accettato con grande entusiasmo – commenta –. Ci occupiamo degli adulti, circa un centinaio di persone all’anno – che scoprono la fede e chiedono di ricevere il battesimo. Colpisce vedere come persone cresciute nell’ateismo nel corso dei loro studi restino folgorate dalla bellezza della Chiesa e della sua opera: credo sia un segnale molto bello per noi che ci apprestiamo a vivere questo anno della fede».

Nel discorso inaugurale del Concilio, esattamente mezzo secolo fa, «Giovanni XXIII ha parlato di una Chiesa che gioisce nel suo manifestarsi», ricorda Spinelli, confidando le sue impressioni di questi giorni sinodali: «Mi colpiscono la sapienza e l’umiltà della Chiesa: avendo radunato teologi, vescovi e cardinali, vuole che anche un ragazzo catechista e altri uditori siano presenti per ascoltare. Questo fa sentire concretamente a noi giovani che la Chiesa ha cura di noi, ci prende sul serio, e soprattutto ci parla con amore e autorevolezza». E testimonia: «Sto vedendo con i miei occhi quanta passione e quanta passione ha la Chiesa per tutti gli uomini, credenti e non».

11 ottobre 2012

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