Imparare «La grammatica della carità»

Un volume, pubblicato in occasione degli ottant’anni di monsignor Giuseppe Pasini, direttore di Caritas italiana dal 1986 al 1996, raccoglie gli editoriali che ha scritto sulla rivista “Italia Caritas” da Agenzia Sir

Un volume che mostra l’evoluzione, nel contesto sociale ed ecclesiale italiano, del concetto di carità: dalla semplice assistenza e beneficenza alla promozione umana. Questo l’obiettivo di “La grammatica della carità. Dall’assistenza alla condivisione nel pensiero di Giuseppe Pasini”, che raccoglie tutti gli editoriali scritti da monsignor Pasini, direttore di Caritas italiana dal 1986 al 1996, sulla rivista “Italia Caritas”, insieme a un colloquio con il curatore don Salvatore Ferdinandi. L’evento, organizzato da Caritas italiana in occasione degli 80 anni di monsignor Pasini, è «un ringraziamento da parte nostra e di tutte le Caritas diocesane – ha detto monsignor Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana – per come e quanto si è profuso nell’attuare il mandato consegnato all’organismo Caritas dai vescovi italiani». Lo stesso monsignro Pasini, che ha lavorato in Caritas un totale di 24 anni, ha ricordato che il lavoro di quegli anni mirava a «far nascere la Caritas in tutte le diocesi e parrocchie italiane, per promuovere la giustizia e aiutare i poveri a diventare autosufficienti».

Per monsignor Riccardo Fontana, arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, il libro serve per «ricordare, ripensare, programmare il futuro», a quarant’anni dalla fondazione della Caritas. Sul ruolo delle Caritas Michel Roy, segretario generale di Caritas internationalis, ha ricordato che essa non deve «affrontare solo le emergenze ma anche interpellare chi ha la possibilità di cambiare le cose. Dobbiamo far fronte alla crisi con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, materiali e spirituali». La Caritas è «un organismo pastorale della Chiesa ed ha una funzione pedagogica – ha concluso monsignor Giampietro Dal Toso, segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum -, non un ufficio autonomo. L’esperienza italiana è utile anche oltre confine».

22 gennaio 2013

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