Il Teatro di Roma propone un pacchetto di classici

Prossima stagione autunno-inverno-primavera all’insegna del risparmio. In scena Shakespeare, Molière, Luigi de Filippo e Pirandello di Toni Colotta

Anche per il Teatro di Roma, l’ente stabile a gestione pubblica, sono tempi di precariato, nella struttura stessa dell’istituzione. Vacante la carica di direttore dopo le dimissioni di Giovanna Marinelli, con un consiglio di amministrazione da ricostituire, è toccato al presidente Forlenza annunciare la prossima stagione autunno-inverno-primavera del Teatro Argentina. Che, malgrado tutto, presenta un’apprezzabile qualità di scelte.

Spicca un pacchetto di classici all’insegna di «tradizione e memoria. Autori, opere e interpreti che fanno pregustare emozioni forti. Shakespeare è presente addirittura con tre titoli: «Sogno di una notte di mezza estate» allestita dal macedone Popovski, «Il mercante di Venezia», inscenata dal bosniaco Savin, e «Lear» (nella sede dell’India) con Giorgio Albertazzi nella regia di Latella. L’apertura della stagione all’Argentina in ottobre porta il genio di Molière, al quale è dedicato un capitolo monografico, un «Codice Molière» che sarà aperto da «Il misantropo», regia Castri, protagonista Popolizio, cui farà seguito «L’avaro» o meglio «Il mio avaro», tradotto e adattato da Luigi De Filippo, e «Il malato immaginario» diretto da Lavia.

Altisonanti nel cartellone dello Stabile anche il sofocleo «Edipo Re» con Branciaroli, «Donna Rosita nubile» di Lorca, «Vestire gli ignudi» di Pirandello, e il Brecht de «La resistibile ascesa di Arturo Ui».

31 maggio 2010

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