Il rosario degli universitari con il Papa

Il 1° marzo la celebrazione della VI Giornata europea su «Europa e Americhe insieme per costruire la civiltà dell’amore» di Giulia Rocchi

Come un ponte che attraversa l’Atlantico, il Rosario del Papa con gli universitari congiungerà il vecchio e il nuovo continente. Reciteranno la preghiera mariana tutti insieme, infatti, gli studenti di Roma e di Washington, di Toledo e di Città del Messico, della Francia e di Cuba. Oltre 20mila siederanno nell’Aula Paolo VI il primo marzo, a partire dalle 17, per la celebrazione guidata da Benedetto XVI. Mentre migliaia di altri saranno collegati via satellite dall’Europa, dall’America Latina e dagli Stati Uniti. L’evento si tiene, come tradizione, in coincidenza con la VI Giornata europea degli universitari, promossa dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e organizzato dall’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato. Il tema scelto, non a caso, è «Europa e Americhe insieme per costruire la civiltà dell’amore». Il Rosario chiuderà anche, idealmente, il convegno “L’Europa e le Americhe insieme verso uno sviluppo integrale e solidale”, in programma dal 28 febbraio alla pontificia Università Gregoriana, iniziativa dell’Ufficio diocesano in collaborazione con la Commissione europea Rappresentanza per l’Italia e i ministeri degli Esteri, dell’Università e delle Comunicazioni.

«Durante il Rosario il Papa consegnerà ai giovani universitari l’enciclica “Spe salvi” – anticipa il direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria, monsignor Lorenzo Leuzzi – per costruire la civiltà dell’amore. Il cammino verso Sydney, orientato verso la riscoperta del sacramento della Confermazione e quindi della presenza dello Spirito Santo nella vita dei cristiani, acquista il tal modo una sua collocazione culturale». L’enciclica, infatti, prosegue monsignor Leuzzi, «sollecita i cristiani a ripensare la responsabilità di donare la speranza cristiana al mondo contemporaneo, e ciò può avvenire solo se i cristiani, mediante il dono dello Spirito, sanno indicare prospettive concrete per costruire la civiltà dell’amore». L’obiettivo si traduce, spiega ancora il direttore dell’Ufficio diocesano, nel «promuovere un progresso sociale e culturale che aiuti la persona umana a essere protagonista della costruzione del bene comune». Si riesce a raggiungerlo, avverte monsignor Leuzzi, solo «se si possiede la “grande speranza” di cui parla il Santo Padre nella “Spe salvi”: solo con questa si può investire se stessi nella costruzione della società». L’enciclica come una bussola, quindi, per aiutare gli universitari a orientarsi nel mondo contemporaneo. E proprio perché si tratta di giovani, il testo di Benedetto XVI sarà consegnato loro in formato elettronico, all’interno di un cd rom con la prefazione del direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria. Precederanno il Rosario le invocazioni per i doni dello Spirito Santo: i ragazzi «chiederanno a Maria – continua il sacerdote – indicazioni per comprendere l’enciclica di Benedetto XVI e l’aiuto a metterla in pratica».

Di collaborazione e cooperazione si parlerà invece al convegno “L’Europa e le Americhe insieme verso uno sviluppo integrale e solidale”. L’iniziativa «offre l’occasione – dice ancora il direttore dell’Ufficio diocesano – di riallacciare legami storico-culturali tra il vecchio continente e le Americhe, che diventa importante per rimotivare l’ispirazione cristiana nel mondo». E aggiunge: «Per affrontare i problemi della globalità è necessario riscoprire prima le proprie radici». Gli atenei sono un «luogo privilegiato» per intraprendere questa ricerca. Alla Gregoriana si confronteranno accademici italiani e stranieri ed esponenti del mondo della cultura, dal presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli a Eric McLuhan, dell’università di Toronto, al responsabile diocesano del Progetto culturale, monsignor Sergio Lanza.

28 febbraio 2008

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