Il Quirino-Vittorio Gassman punta sui classici

Si comincia con Shakespeare e si prosegue con Scarpetta, Frayn, De Filippo. Sul palcoscenico spazio anche al grande cinema, con “Il discorso del re” e “Rain Man” di Toni Colotta

Altri tempi quelli in cui fare teatro consisteva soltanto nel peregrinare di attori lungo la penisola in defatiganti tournée. Li chiamavano «scavalcamontagne» per quel po’ di avventuroso che contrassegnava questo «teatro all’antica italiano», come lo definì Sergio Tofano in un saggio famoso. Prima gli Stabili a gestione pubblica, coerentemente alla loro natura, «si accasarono» moltiplicando le attività ma non disdegnando talora di evadere; poi anche istituzioni private si strutturarono come produttori in casa propria di teatro aperto a diverse espressioni. Dicemmo la volta scorsa dell’Eliseo, ma è il Quirino-Vittorio Gassman che può vantare la priorità nell’adozione di questa formula «globale»: accanto alla stagione tradizionale, negli spazi accresciuti di via delle Vergini, viene offerta una rassegna autogestita da gruppi di nuove tendenze, la biblioteca e cineteca a tema teatrale, mostre e una scuola di arte drammatica. E altro su cui lo spazio tiranno non consente di soffermarci.

Comunque, agli occhi dei più, l’asse portante di tanto lodevole fervore culturale resta il programma annunciato per la stagione 2012-13 sul palcoscenico principale. Storici, per la classicità dei testi, sono in buona parte gli spettacoli in cartellone. Con una doppietta iniziale nel nome di Shakespeare: “Re Lear”, messo in scena da Michele Placido, protagonista nel personaggio, e “Otello” con la traduzione e l’adattamento di Nanni Garella e l’interpretazione di Massimo Dapporto con Maurizio Donadoni. Alla grande letteratura drammaturgica appartengono due proposte di febbraio 2013: “Cyrano de Bergerac” di Edmund Rostand, recitato e diretto da Alessandro Preziosi, “Il Principe di Homburg” di Kleist nella nuova traduzione e regia di Cesare Lievi. Anche il Novecento è offerto a livello di grandi autori: Eduardo Scarpetta del mitico “Miseria e nobiltà” – nuovo impegno di Geppy Gleijeses – e il rinomato Michael Frayn con “Due di noi, variazioni sul matrimonio”.

Ritornano in scena “La grande magia” di Eduardo De Filippo, protagonista il figlio Luca, “La coscienza di Zeno” nella eccellente riduzione di Kezich dal romanzo di Svevo e “La governante” di Vitaliano Brancati. Così come riduzione da Pirandello narratore sarà “Il fu Mattia Pascal” ad opera di Tato Russo. Infine un tuffo nel grande cinema di origine teatrale: per primo vedremo “Il discorso del re”, decorato con un Oscar a Colin Firth nel ruolo protagonista, qui sostenuto da Luca Barbareschi, attento, anche come regista, a far risaltare i risvolti umani di una vicenda reale del secolo scorso ma ancora attualissima. Seguirà “Rain Man”, basato sulla sceneggiatura del film, pure insignita di Oscar, tradotta e trasposta da Michele Renzulli e Saverio Marconi, con Luca Lazzareschi.

4 giugno 2012

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