Il Papa: «Vigilate sulla verità del Vangelo»

Nella visita alla comunità di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone il Santo Padre ha invitato ad approfondire le ragioni del messaggio cristiano. Ai giovani: «La Chiesa si aspetta molto dal vostro entusiasmo» di Graziella Melina

Per quasi due ore, foglietto dei canti in mano, decine di bambini hanno ascoltato le raccomandazioni del parroco e delle catechiste, dietro alle transenne, nel cortile della chiesa. Quelli più piccoli, in braccio a mamma o a papà, si allenavano a sventolare le bandierine. Poi il suono delle campane, forti, in festa, Benedetto XVI che si avvicina verso di loro, e la gioia che esplode, incontenibile. È iniziata così, con il saluto prima di tutti ai bambini, la visita del Pontefice, domenica 11 dicembre, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone, periferia nord della Capitale. «Sappiamo che il Natale è vicino – ha esordito Benedetto XVI, dopo essersi soffermato lungo tutta la transenna per salutarli quasi uno ad uno e accarezzare i più piccoli -: prepariamoci non solo con i doni ma con il nostro cuore. Pensiamo che Cristo, il Signore, è vicino a noi, entra nella nostra vita e ci dà luce e gioia».

Ad accogliere il Papa, il cardinale vicario Agostino Vallini e il vescovo ausiliare monsignor Guerino di Tora, insieme al parroco don Domenico Monteforte, che gli ha fatto dono di un’incisione della preghiera a Maria delle Grazie composta dal padre domenicano Angelo Del Cura, uno dei primi sacerdoti della comunità insieme a padre Gerard Reed nei primi anni ’60. «La vostra è una comunità giovane, l’ho visto salutando i vostri bambini – ha detto poi il Papa durante l’omelia della Messa -. È giovane perché costituita, soprattutto per quanto riguarda i nuovi insediamenti, da famiglie giovani, e anche perché tanti sono i bambini e i ragazzi che la popolano, grazie a Dio!». La sfida «che abbiamo davanti – ha proseguito – consiste nel disegnare e proporre un vero e proprio percorso di formazione alla fede che coinvolga quanti si accostano all’iniziazione cristiana, aiutandoli non solo a ricevere i sacramenti, ma a viverli, per essere veri cristiani».

Poi il Pontefice ha voluto mettere in guardia da gruppi religiosi che sul territorio «si presentano come depositari della verità del Vangelo. A questo riguardo – ha detto – è mio dovere raccomandarvi di essere vigilanti e di approfondire le ragioni della fede e del messaggio cristiano, così come ce lo trasmette con garanzia di autenticità la tradizione millenaria della Chiesa». Quindi l’invito a superare «i limiti dell’individualismo, della chiusura in se stessi, il fascino del relativismo, per cui si considera lecito ogni comportamento, l’attrazione che esercitano forme di sentimento religioso che sfruttano i bisogni e le aspirazioni più profonde dell’animo umano, proponendo prospettive di appagamento facili ma illusorie». La fede è «un dono di Dio, ma che vuole la nostra risposta, la decisione di seguire Cristo non solo quando guarisce e solleva, ma anche quando parla di amore fino al dono di se stessi».

In questi anni, ha osservato ancora Benedetto XVI, «avete visto anche giungere molte persone in difficoltà e in situazioni di disagio, che hanno bisogno di voi, del vostro aiuto materiale, ma anche e soprattutto della vostra fede e della vostra testimonianza di credenti. Fate in modo che il volto della vostra comunità possa sempre esprimere concretamente l’amore di Dio ricco di misericordia ed inviti ad accostarsi a lui con fiducia». Quindi, di nuovo rivolto ai ragazzi, ha aggiunto: «L’oggi e il domani della storia e il futuro della fede sono affidati in modo particolare a voi che siete le nuove generazioni. La Chiesa si aspetta molto dal vostro entusiasmo, dalla vostra capacità di guardare avanti, di essere animati da ideali, e dal vostro desiderio di radicalità nelle scelte di vita».

Alla fine della Messa, tutti i fedeli hanno affollato il piazzale della Chiesa, per poterlo salutare. «Averlo qui oggi è un’esperienza emozionante», hanno commentato due giovani mamme, Laura e Luisa. «Con le sue parole ha sottolineato l’importanza di far crescere la parrocchia e far sì che i bambini siano davvero il futuro», ha aggiunto Gloria. «È stato un momento spirituale importante anche per loro che sono piccoli», le ha fatto eco Salvatore. «Il Papa in una parrocchia è sempre un dono, tocca il cuore, come se venisse a casa – ha aggiunto Arianna, della Gioventù ardente mariana -. Vogliamo bene al Papa e lo sosteniamo in ogni cosa che fa». Prima di andare via, Benedetto XVI ha rivolto a tutti gli auguri di buon Natale, e un’esortazione: «Non pensate solo alle cose da comprare – ha ribadito – ma andate davvero incontro al Signore».

12 dicembre 2011

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