Il neo sindaco Marino: «Dal 15 agosto i Fori Imperiali a piedi»

All’indomani dell’elezione, il Primo Cittadino di Roma Capitale annuncia le prime misure della sua amministrazione: la pedonalizzazione dei Fori e la nomina di una donna alla carica di vice sindaco di F. Cif.

Un vice sindaco donna e la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali. Queste le prime misure annunciate dal neo eletto sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino. E se sulla prima sono ancora molti i nomi in ballo («Direi una bugia se dicessi che su questo ho le idee chiare», ha dichiarato all’indomani delle elezioni), sulla seconda è stata già annunciata una data: il 15 agosto. «Il giorno prima farò l’ultimo giro con la mia Panda su via dei Fori Imperiali, dopodiché ci tornerò in bicicletta», ha annunciato Marino.

La pedonalizzazione dei Fori Imperiali, più volte richiesta dalle associazioni ambientaliste e rimandata invece dalla giunta Alemanno, è la mossa più attesa del nuovo sindaco, presentata già durante la campagna elettorale. Una scelta simbolica, per la nuova amministrazione, e sicuramente discussa, come ha commentato sorridendo lo stesso Marino: «Sicuramente mi direte che sarà questo il mio primo errore».

Intanto si sono messi in moto i meccanismi che scandiscono i tempi del cambiamento. Il passaggio di consegne con il sindaco uscente Gianni Alemanno è previsto per giovedì in Campidoglio, anche se non è esclusa un’anticipazione. Entro tre giorni dalla proclamazione il sindaco dovrà notificare ai consiglieri la loro elezione, mentre ha 20 giorni di tempo per rendere nota la giunta. Il primo consiglio comunale andrà convocato entro 10 giorni dalla proclamazione del nuovo sindaco, che in quell’occasione presenterà all’aula Giulio Cesare il suo programma di governo, sul quale l’assemblea capitolina esprimerà il suo voto.

Sulla composizione della giunta, Marino ha ribadito che «il 50 per cento sarà donna». E ha confessato che cercherà di portare nella sua squadra in Campidoglio anche Stefano Rodotà: «Gli chiederò tanti consigli. L’ho votato come presidente della Repubblica, discostandomi dalle indicazioni del Pd, tranne che per Prodi».

12 giugno 2013

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