Il miracolo all’origine di Santa Maria dell’Orto

di Marco Frisina

L’origine delle chiese romane è spesso pittoresca e stravagante, così come è sempre originale il modo con cui vennero costruite e furono decorati gli interni: è proprio questa una delle cause della loro grande ricchezza e varietà. Santa Maria dell’Orto in Trastevere è una di queste e deve la sua origine a una guarigione miracolosa avvenuta agli inizi del 1400 per intercessione della Vergine Maria raffigurata in un’immagine all’ingresso di un orto. La chiesa fu dedicata a Maria e fu terminata, dopo varie sospensioni, nel 1512 vedendo alternarsi architetti come Michelangelo e Della Porta fino a Giulio Romano. Il suo interno è ricco di stucchi e decorazioni che si ispirano a un tema ricorrente: ortaggi e verdure che incorniciano in modo sfarzoso gli affreschi e gli altari. La ragione di tutto questo non è solamente legata all’orto adiacente la chiesa, ma anche al fatto che questo luogo di culto divenne sede dell’arciconfraternita degli Ortolani e dei Pizzicaroli, a cui si aggiunsero altre «università» come i Vignaioli, i Vermicellari, che producevano la pasta, i Molinari, padroni dei vicini mulini, i Pollaroli e altre categorie. Tra le antiche tradizioni della chiesa c’è poi quella che riguarda il Giovedì Santo con l’allestimento della «Macchina delle Quarant’Ore» in cui viene rivestita di ceri e luci. La bellezza di questi luoghi e la loro storia, a volte singolare, ci mostrano la vivacità e la creatività della fede di Roma e ci danno il desiderio di rinnovarla nel cuore dei romani di oggi.

5 luglio 2010

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