Il laicato cattolico si stringe al Papa
Domenica alle 12 le aggregazioni ecclesiali sono a piazza San Pietro per recitare la preghiera del «Regina Coeli» insieme a Benedetto XVI di Emanuela Micucci
Tutti a Roma insieme al Papa domenica prossima. Corre sul web e tramite sms, radio, bollettini, negli incontri parrocchiali e con il passaparola l’invito dell’associazionismo cattolico a partecipare il 16 maggio a piazza San Pietro alla recita del Regina Coeli con Benedetto XVI. Decine di migliaia di fedeli provenienti da tutta Italia si stringeranno intorno al Pontefice in un gesto semplice di affetto e vicinanza, che assume particolare significato alla luce della campagna mediatica sui preti pedofili cui il Santo Padre è sottoposto. Pronta e convinta l’adesione della città di Roma intorno al suo vescovo.
Associazioni, parrocchie, oratori, movimenti, scuole si stanno mobilitando in queste ore. Laici, sacerdoti, religiosi e vescovi. Perché l’iniziativa, partita 2 settimane fa dalla Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (Cnal), organismo che raduna 77 associazioni e movimenti ecclesiali, «è rivolta – spiega Paola Dal Toso, la segretaria generale – a tutte le persone che vogliono unirsi al momento ordinario della preghiera domenicale in piazza San Pietro. In questo modo vogliamo stringerci visibilmente intorno a Benedetto XVI come figli col padre». L’abbraccio di tutta la Chiesa, quella italiana con la presenza del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco e del segretario generale della Cei Mariano Crociata, e quella europea collegata, su iniziativa della CCEE, al sito www.cnal.it, aperto per l’occasione.
«Un momento vero di unità tra cristiani – spiega Paolo Ciani (Sant’Egidio), segretario della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali -. Nonostante la scompostezza degli attacchi violenti e pretestuosi, c’è tutto un popolo che vuole bene al Papa». In attesa del Regina Coeli dalle 11 si celebrerà una liturgia della Parola, presieduta dal Cardinal Bagnasco, che introdurrà il popolo cristiano al significato dell’incontro con il Papa. Nel momento di preghiera saranno ricordate le vittime degli abusi sessuali e saranno ricordati i preti che si sono spesi per i giovani e per la Chiesa.
Si esprimerà così «stima e fiducia per i sacerdoti nella loro missione tra il popolo di Dio, convinti della forza della preghiera di fronte alla debolezza umana», sottolinea il presidente diocesano dell’Azione cattolica, Benedetto Coccia, che invita a promuovere domenica nelle parrocchie la recita del Regina Coeli in comunione con i fedeli a San Pietro.
«Una catena di preghiera dal valore ecumenico – ricorda Giuseppe Losurto, presidente degli Scout d’Europa – che coinvolge ortodossi e protestanti delle nostre federazioni». «Non vogliamo fare chiasso ma mettere radici, condividere, meditare, riparare le ferite», precisa Teresa Carboni, responsabile diocesana Pro Sanctitate. «Testimoniare una Chiesa viva, che va avanti nel quotidiano con speranza, senza paura, nonostante lo smarrimento», prosegue Aurora Nicosia, responsabile diocesana dei Focolari. «L’esperienza cristiana di misericordia capace di abbracciare tutti gli uomini», sottolinea Comunione e Liberazione in una nota.
«A Benedetto XVI – afferma Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito – vogliamo dire grazie per la forza con cui ci mostra il volto di una Chiesa che non ha vergogna di chiamare le cose con il proprio nome, spesso doloroso, ignobile, criminale». «E affronta con severità, trasparenza, intima partecipazione il momento delicato», prosegue Maria Grazia Colombo a nome dei genitori dell’Agesc. «Una costruzione ad arte vuole colpire il Papa come rappresentante della Chiesa. Ma meno male che c’è il Papa», commenta Gianluigi De Palo, presidente delle Acli di Roma. Presenti a San Pietro anche malati, disabili e volontari dell’Unitalsi, «perché la sofferenza del tempo presente – dice Antonio Diella, il presidente – segni l’inizio di un nuovo e trasparente cammino».
«Il Circolo S. Pietro era la voce del Papa nella Roma del 1869, domenica torneremo a manifestargli pubblicamente il nostro attaccamento», afferma il presidente Leopoldo Torlonia.
14 maggio 2010