Il Circolo San Pietro in prima linea nella carità

L’impegno del sodalizio che ha tenuto l’annuale assemblea. Le sue tre mense offrono 35mila pasti all’anno. Nel messaggio augurale, le parole di Papa Francesco: «Siate come la carezza di Dio» di R. S.

Un posto speciale nella Chiesa, sia nell’attenzione e nell’assistenza ai più poveri sia nel servizio al Papa. Da 145 anni lo ricopre il Circolo S. Pietro, nato nel 1869 da un gruppo di giovani laici romani desiderosi di testimoniare con le opere l’amore per la Chiesa e per il Pontefice. Da Pio IX, il primo Papa benedire il Circolo, a Francesco la storia di questa antica associazione è sempre stata legata a quella del ministero petrino. Al Circolo S. Pietro è affidata infatti la raccolta dell’obolo di San Pietro nella diocesi di Roma e i soci presenziano le celebrazioni liturgiche nella basilica vaticana con un servizio d’onore.

Oggi il Circolo – che giovedì 27 febbraio ha tenuto l’assemblea solenne per celebrare la festa della Cattedra di S. Pietro – è presente a Roma con diverse opere caritative, che vanno dall’attività di volontariato con malati terminali alle mense, dalla distribuzione di pacchi di viveri e indumenti agli indigenti fino all’ospitalità per i senza dimora e le famiglie dei piccoli ricoverati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. A coordinare le attività, diverse commissioni del Circolo insieme con l’Associazione volontari Circolo S. Pietro, una onlus che lavora dal 1998 presso l’Hospice Sla-Alzheimer Fondazione Roma, clinica per le cure palliative, a cui ha contribuito nella realizzazione.

Sono tre le mense – che conservano il tradizionale nome di «cucine economiche» – e offrono 35mila pasti caldi ogni anno. Il Circolo si occupa anche dell’ospitalità diurna e notturna in due case famiglia: la prima, aperta nel 1911, ospita 25 ragazze non abbienti, studentesse universitarie; la seconda è intitolata al Beato Giovanni Paolo II e ospita le famiglie dei piccoli degenti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Per i senza dimora il Circolo ha aperto dal 1880 un asilo notturno nel quartiere Trastevere; il dormitorio ha una capienza di 29 posti, divisi in stanze singole.

La commissione Guardaroba si occupa dal 1890, su segnalazione di parrocchie e comunità religiose, della distribuzione di pacchi con indumenti; ogni anno se ne confezionano circa mille. Dal 1999 è aperto anche un centro di ascolto che fornisce consulenze di carattere psicologico, giuridico e amministrativo, oltre ad aiuti materiali con oltre 2.000 prestazioni annue. Esiste anche una commissione aiuti internazionali che si sta occupando di un nuovo progetto per la realizzazione di un plesso scolastico in Sri Lanka. Esiste infine una commissione culto che cura l’assistenza spirituale dei soci e gestisce la cappella mariana dentro al Colosseo. Tutte le opere del Circolo S. Pietro sono sostenute dalle quote dei soci e dalle offerte dei benefattori.

Nel corso dell’assemblea di giovedì, presieduta dall’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia, sono state lette le parole che Papa Francesco aveva pronunciato durante l’udienza al Circolo del 31 ottobre scorso: «Voi siete qui, per la Santa Sede e per Roma, “carezza di Dio”». Parole riprese anche dal presidente, Leopoldo Torlonia,: «Il Santo Padre si è rivolto ai soci con parole di grande tenerezza, che ci hanno profondamente commosso. Ed è proprio questo sentimento di premura e di compartecipazione alle sofferenze e ai bisogni dei meno fortunati, di amore per i fratelli, e specie per i più fragili, che rende la nostra attività particolare. Non basta, infatti – ha concluso – fornire un pasto caldo o un posto per la notte, occorre guardare l’altro con lo sguardo d’amore di Dio». All’assemblea ha inviato un saluto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

3 marzo 2014

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