Il cardinale Ruini al vicario di Anatolia: «Chiediamo al Signore che siano rispettate la vita e la libertà religiosa»

Il telegramma inviato dopo il ferimento del sacerdote francese che aveva riaperto la chiesa di don Andrea Santoro a Trabzon di F. C.
Il testo integrale del cardinale Ruini
Leggi lo Speciale dedicato a don Andrea Santoro
“Totus tuus” dedicato all’Eucaristia di P. M.

«La Diocesi di Roma è vicina a lei e alla Chiesa cattolica in Turchia con la preghiera e la solidarietà chiedendo al Signore che siano rispettate la vita e la libertà religiosa e che i cristiani possano seguire la loro coscienza e la volontà del Signore». È quanto scrive il cardinale Camillo Ruini nel telegramma inviato al vicario apostolico dell’Anatolia mons. Luigi Padovese a seguito del ferimento del sacerdote francese Pierre Brunissen, 74 anni, avvenuto nel pomeriggio di domenica 2 luglio a Samsun, sul Mar Nero.

Don Brunissen, parroco della chiesa di Samsun dedicata alla Madre Dolorosa, è stato ferito a un fianco e a una gamba. Il nunzio apostolico in Turchia Antonio Lucibello ha confermato all’agenzia Apcom che non è comunque in pericolo di vita. Era stato proprio lui, il 5 marzo scorso, a riaprire con una celebrazione eucaristica la chiesa di S. Maria a Trabzon, sul Mar Nero, dove soltanto un mese prima aveva trovato la morte don Andrea Santoro, il parroco italiano “fidei donum” in Turchia assassinato con due colpi di pistola. Lo stesso don Brunissen era già stato minacciato da alcuni giovani che erano penetrati nella sua chiesa di Samsun (a 350 chilometri da Trabzon) il 21 febbraio scorso. Ora per il suo ferimento è stato arrestato un uomo di 47 anni, originario di Strasburgo.

Il suo «è stato l’atto di uno squilibrato, che non giova all’immagine della Turchia. Ma resta un episodio isolato: nel paese non vi è un clima di particolare tensione o violenza e i rapporti islamo-cristiani restano buoni», ha dichiarato all’agenzia Fides padre George Marovitch, portavoce della Conferenza episcopale interrituale della Turchia, sottolineando la solidarietà ricevuta dai fedeli musulmani. «Padre Pierre – ha aggiunto – è molto amato e apprezzato da tutti. Molti fedeli musulmani ci hanno chiamato offrendo la loro disponibilità a donare sangue per le sue necessità. I mass media hanno amplificato l’accaduto, ma esso resta un caso isolato, che non è condiviso dalla larga maggioranza della popolazione turca». Al contrario, nel paese c’è grande attesa per la visita di Benedetto XVI, in programma per il prossimo autunno. Tra i cristiani ma anche tra i musulmani. «Dato che si tratta di una visita di stato, non sappiamo se sarà previsto un incontro con i leader religiosi musulmani. Quel che è certo è che il Santo Padre incontrerà il Patriarca Ecumenico Bartolomeo. Speriamo e preghiamo perché la sua visita generi un miglioramento dei rapporti ecumenici e interreligiosi in Turchia e in Europa».

4 luglio 2006

Potrebbe piacerti anche