Il 24 gennaio scade la mini-Imu

Pochi giorni per il pagamento del nuovo saldo dell’imposta. Le modalità di calcolo dell’importo dovuto. Coinvolti circa 10 milioni di contribuenti italiani di Massimiliano Casto

Entro il 24 gennaio, circa 10 milioni di contribuenti di 2401 comuni italiani, dovranno fare i conti con la tanto discussa quanto odiata mini-Imu . La scadenza originariamente fissata al 16 gennaio è stata posticipata al 24 dalla legge di Stabilità 2014. Tra l’altro, come risaputo, a distanza di pochi giorni dalla scadenza, regna ancora sovrana la confusione su come procedere e soprattutto su come effettuare i calcoli.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. I contribuenti devono anzitutto verificare di possedere immobili interessati dall’abolizione della seconda rata Imu, e cioè: l’abitazione principale, le pertinenze e i terreni agricoli. Inoltre è necessario verificare se tale immobile è ubicato in un Comune che ha previsto per il 2013 un’aliquota maggiore a quella standard. Solo se entrambe le condizioni si verificano, si procederà al calcolo e poi al versamento dell’imposta.

Chi versa la mini-Imu. Devono versare la mini-Imu i contribuenti in possesso di un immobile soggetto all’abolizione della seconda rata Imu, quindi in linea generale i possessori di: abitazioni principali e relative pertinenze e di unità immobiliari ad esse equiparate o assimilate (esclusi i fabbricati classificati nelle categorie catastali A1, A8, A9); unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonché alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica (a prescindere dalla denominazione) aventi le medesime finalità degli IACP, istituiti ex art. 93, Dpr n. 616/77; casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola; unico immobile posseduto e non locato dai soggetti appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia , al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e alla carriera prefettizia; ubicati in Comuni che hanno deliberato per il 2013 aliquote e detrazioni diverse da quelle standard. Pertanto, ad esempio, non deve preoccuparsi della scadenza chi ha solo abitazione principale in un Comune che ha mantenuto al 4 per mille l’aliquota.

Come si calcola l’importo da versare. Si calcola l’imposta effettivamente dovuta per il 2013, in base all’aliquota e alle detrazioni fissate dal Comune; si calcola l’imposta applicando l’Imu standard (quindi aliquota e detrazioni di base). Si determina la differenza tra l’imposta ottenuta con l’aliquota del Comune e quella calcolata con l’aliquota di base. Il 40% di tale risultato deve essere versato dal contribuente entro il 24 gennaio 2014. L’imposta non si paga nei casi in cui l’importo sia inferiore ai 12 euro. Tuttavia, tale regola, valida a livello nazionale, potrebbe essere stata modificata da una decisione del Comune che può averla indicata nella delibera Imu 2013, in quella del 2012, o nel regolamento delle entrate locali.

20 gennaio 2014

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