Good News Festival, vince suor Cristina
All’auditorium Seraphicum serata conclusiva della rassegna organizzata dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile. Con “Senza la Tua voce”, l’orsolina milanese si aggiudica il primo posto di Elisa Storace
«Non riuscirei a vivere senza la tua voce, senza il tuo respiro, senza le tue braccia, che mi accolgono, che mi scaldano, che mi amano». Se accendeste la radio su una stazione sconosciuta e sentiste un refrain del genere, cantato con un arrangiamento pop dalla voce appassionata di una giovane donna, probabilmente pensereste a una canzone dedicata ad un grande amore. E avreste ragione. Solo che l’Amore in questione si chiama Gesù e la giovane donna interprete del brano è una suora ventiquattrenne “fresca di professione”, suor Cristina Scuccia delle Orsoline. È lei la prima classificata – per unanime giudizio della giuria – dell’edizione di quest’anno del Good News Festival, premiata per la sua “Senza la Tua voce” nel corso di una partecipatissima serata di musica, domenica 23 giugno all’auditorium Seraphicum. (FOTO)
«Non immaginavo assolutamente di vincere – dice emozionata a fine serata – ma sono davvero molto felice: ora spero di poter mettere al servizio del Signore la mia voce, un dono che Lui mi ha dato che mi piacerebbe usare per comunicare la fede attraverso la musica». Un’intenzione che è in piena sintonia con quella degli organizzatori della rassegna. Come spiega don Maurizio Mirilli, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile: «In quest’Anno della Fede il tema che abbiamo proposto agli artisti è stato “Mi fido di Te”; un concetto declinato, in tante canzoni di qualità e contenuto, da un gran numero di singoli e gruppi, a dimostrazione del grande movimento che c’è nel mondo della musica cristiana, di Roma e non solo».
Padre Raffaele Giacopuzzi, direttore artistico della manifestazione, riassume così i numeri di questo ampio “movimento” artistico: «Per l’edizione di quest’anno del Good News Festival, che è la quinta, abbiamo ricevuto 50 domande di iscrizione. Un bell’incremento – sottolinea – rispetto alle 34 della prima stagione, che è anche accompagnato dalla qualità sempre crescente delle canzoni: per arrivare ai dieci artisti in finale questa sera abbiamo dovuto fare una selezione davvero molto accurata». Così, seppure sia improbabile che la canzone di suor Cristina passi un giorno sulle frequenze delle radio commerciali, a sentirla cantare domenica sera la si sarebbe potuta immaginare senza fatica all’Ariston.
«Spesso oggi i musicisti, soprattutto i più giovani, nei loro testi esprimono disagio esistenziale e ansia per il futuro – ha notato nel corso della serata Lorella Cuccarini, presidente della giuria -, mentre i testi delle canzoni in gara qui comunicano tutti grande speranza e gioia: sarebbe bello se festival di questo genere potessero arrivare al grande pubblico anche in Italia come accade in Sud America o negli Stati Uniti, perché fanno davvero bene alla salute». E, in effetti, anche se in Italia siamo ben lontani dagli oltre mille festival di “christian music” che altrove attirano ogni anno migliaia di spettatori, i segnali di una crescita ci sono. In virtù del gemellaggio con la Pastorale Giovanile della Diocesi di Verona, suor Cristina accederà di diritto alla finale della rassegna veronese “Ecco perché canto”, giunta quest’anno alla 30esima edizione, esibendosi il prossimo 12 ottobre addirittura all’arena di Verona.
La serata, presentata da Lorena Bianchetti e animata dai cabarettisti Gianpiero Perone e Davide Spada, si è conclusa con la vincitrice e gli altri due premiati, Mariangela Topa e Marco Suriano – rispettivamente seconda e terzo classificato – raggiunti sul palco da tutti gli altri finalisti, stretti insieme in un’unica foto di gruppo. Perché lo spirito del Good News Festival non prevede in realtà che un solo vincitore: il Vangelo, comunicato con entusiasmo attraverso la musica.
24 giugno 2013