Gli Esercizi di Ignazio: tempo di ricerca

Il fine: sforzarsi di ordinare la propria vita secondo il progetto di Dio di R. S.

Gli Esercizi Spirituali non sono un tempo di studio o di semplice raccoglimento e preghiera. Sono ricerca: «Come il passeggiare, il camminare, il correre sono esercizi fisici, così si dicono Esercizi Spirituali ogni modo di preparare e disporre l’anima a togliere tutti gli affetti disordinati e, dopo averli tolti, a cercare e trovare la volontà di Dio nella disposizione della propria vita, per la salvezza della propria anima» (Esercizi, Annotazione 1). È chiaro il fine: sforzarsi di ordinare la propria vita secondo il progetto di Dio.

Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù (Gesuiti), raccomanda anzitutto di fare gli Esercizi Spirituali in un luogo diverso dal proprio ambiente abituale. Per questo i gesuiti hanno dato vita alle cosiddette “Case di Esercizi”, organizzate in modo da permettere quella concentrazione, quel “deserto” anche esteriore, quel silenzio che faciliti l’azione della Grazia.

Si comincia con una considerazione fondamentale (che S. Ignazio chiama “Principio e fondamento”): per qual fine Dio ci ha creati? La ragione, illuminata dalla fede, dà la risposta: l’uomo è stato creato da Dio e per Dio. Ogni bene creato è stato messo a disposizione dell’uomo perché lo aiuti a raggiungere questo fine. Perciò egli ne deve fare un uso ragionevole. Occorre quindi acquistare libertà di spirito e un perfetto controllo degli istinti, mediante quella che Ignazio chiama “l’indifferenza”, che non è “apatia”, ma autocontrollo e equilibrio spirituale.

Ciò fatto Ignazio passa agli Esercizi veri e propri, che divide in quattro settimane, da intendere come quattro tappe, che si possono facilmente ricordare con quattro tradizionali espressioni latine, ciascuna delle quali ne esprime la finalità.

I Settimana (tappa): “Deformata riformare”, eliminare cioè dall’anima le deformità causate dal peccato). È un modo di conoscere se stessi e il grave disordine creato dal peccato nella propria vita, oltre al pericolo della dannazione cui espone.

II Settinana (tappa): “Reformata conformare”. L’esercitante è invitato a rivestirsi di Cristo. È il tempo della “riforma” o della scelta dello stato di vita: come in concreto seguire Cristo?

III Settimana (tappa): “Conformata confirmare”. Ovvero rinsaldare i propositi di adesione a Cristo, mediante la contemplazione di Colui che fu obbediente fino alla morte in croce. In questa tappa ci si conferma nelle decisioni prese.

IV Settimana (tappa): “Confirmata transformare”. La morte in croce di Gesù ha coinciso con l’inizio del Cristianesimo. “Chi perde la propria vita per me, la troverà”, dice Gesù nel Vangelo. E la vita del Risorto è la speranza di chi fa gli Esercizi in questa tappa finale.

A conclusione degli Esercizi S.Ignazio propone una contemplazione per ottenere l’Amor puro di Dio (chiamata “contemplatio ad amorem”).

5 dicembre 2007

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