Gli affreschi di Santa Susanna, gioiello del Rinascimento

di Marco Frisina

Le memorie dei martiri sono a fondamento delle più belle chiese di Roma, si potrebbe dire che veramente l’Urbe è edificata sul sangue dei martiri. Una di queste è la chiesa di Santa Susanna, un gioiello rinascimentale che riassume le scelte architettoniche del tempo. La struttura basilicale antica, che sorgeva sulle fondamenta del IX secolo, furono rinnovate alla fine del ’500 da Domenico Fontana e da Francesco da Volterra. Più tardi si unì a loro anche Carlo Maderno e nel 1603 la chiesa fu completata. La facciata del Maderno è sicuramente uno dei più bei prospetti della Roma dell’epoca della Controriforma divenendo modello per altre facciate della città. L’interno della chiesa è arricchito dagli affreschi di Baldassarre Croce che raccontano la storia della Susanna dell’Antico Testamento dipingendoli come all’interno di finti arazzi dispiegati sulle pareti della chiesa. Di grande impatto decorativo sono gli affreschi della cappella di San Lorenzo con i loro eleganti stucchi. In tutte queste opere si nota l’influsso coloristico del tardo Michelangelo della Sistina e l’eloquenza narrativa tipica delle commissioni ecclesiastiche della Controriforma. Si pensa che il programma iconografico, cioè la scelta dei soggetti da realizzare, sia stata offerta dal cardinale Cesare Baronio, uomo di grande cultura e allievo prediletto di San Filippo Neri. Ci troviamo dunque di fronte ad una preziosa testimonianza in cui arte ed evangelizzazione, bellezza e fede si coniugano insieme in una sintesi felice.

8 novembre 2009

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