Giornata del malato, l’incontro con il Papa

Mercoledì 11, festa liturgica della Beata Vergine di Lourdes, il Pontefice saluterà i partecipanti alla celebrazione presieduta in San Pietro dal cardinale Lozano Barragán di Federica Cifelli

Il messaggio del Papa: ogni vita ha una dignità assoluta
La lettera del cardinale Vallini al clero in vista dell’incontro con il Papa

Costruire un’alleanza tra medico e paziente, tra operatori sanitari, volontari e familiari e nella società tutta intera, per accompagnare chi è nella sofferenza. Sostenendo la tensione verso una «pienezza di vita» fisica ma anche spirituale, e quindi «globale». È la sfida di una pastorale sanitaria che diventi sempre più pastorale «della salute», quella contenuta nelle linee programmatiche del Centro diocesano diretto dal vescovo Armando Brambilla, rilanciata alla vigilia della XVII Giornata mondiale del malato, mercoledì 11 febbraio. «Educare alla salute, educare alla vita[/”>» è il tema indicato dalla Cei per la Giornata, che dal 1993 si celebra nella solennità della Vergine di Lourdes.

«Il tempo che stiamo vivendo – si legge nel sussidio elaborato dall’Ufficio nazionale per la pastorale sanitaria – porta alla nostra attenzione lo smarrimento o quantomeno l’indebolimento del significato e del valore della vita umana. Sembra quasi che al crescere delle conoscenze per curare il corpo corrisponda un disinteresse sempre più ampio per il significato della vita e per la dignità della persona umana». E il pensiero corre alle cronache di questi giorni: al dibattito sul fine vita aperto dal caso Englaro ma anche alla violenza raccapricciante di tanti episodi che hanno visto spesso giovani, a volte giovanissimi, usare, abusare, bruciare corpi e vite. «Il disinteresse sistematico per la dignità dell’uomo – si legge ancora nel testo – è forse la principale causa di quella “emergenza educativa” richiamata da Benedetto XVI».

Di qui la scelta di riportare l’attenzione sul legame tra i temi dell’educazione, della salute e della vita. Riparte da qui anche il cammino proposto dal Centro diocesano guidato da monsignor Brambilla. Al centro, il tema chiave della speranza. «A partire dall’enciclica “Spe salvi” – spiega il vescovo -, proponiamo un approccio alla sofferenza come luogo di apprendimento della speranza. Un impegno, questo, non solo per i credenti ma per tutti gli uomini, da vivere uniti a Cristo ma anche insieme ai fratelli, in uno stile di condivisione».

Lo stesso scelto anche dall’Unitalsi, che come ogni anno nella Giornata del malato accoglie malati, disabili e volontari nella basilica di San Pietro. L’appuntamento è per le 14 di mercoledì. In programma la recita del Rosario con il cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana e, alle 16.30, la concelebrazione eucaristica presieduta dal presidente del pontificio Consiglio per la pastorale della salute, il cardinale Javier Lozano Barragán, e concelebrata, tra gli altri, dal cardinale Vallini. Al termine il Papa scenderà in basilica per salutare i malati e i loro accompagnatori.

«La salute non è solo assenza della malattia – osserva il vicegerente Luigi Moretti, assistente ecclesiastico nazionale dell’Unitalsi -: è qualcosa di più». Compito dell’Unitalsi dunque è «testimoniare ed educare alla salute completa, fondata sul rispetto del proprio corpo e della vita, sulla speranza». Mettendo al centro la persona e la verità dell’uomo. Premessa indispensabile, per il direttore dell’Ufficio di pastorale sanitaria della Cei don Andrea Manto, è un’idea della medicina come «prendersi cura, accompagnare nella domanda di senso, accettando il limite e accogliendo il significato profondo di un’esistenza che proprio perché fragile si apre al compimento».

9 febbraio 2009

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