Giornalisti al servizio della verità

La Messa presieduta dal vescovo Benedetto Tuzia alla vigilia della memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori di Marta Rovagna

«Possiamo difendere dalla menzogna e istruire alla verità». Con queste parole monsignor Benedetto Tuzia, vescovo ausiliare di Roma per il settore Ovest ha accolto e incoraggiato in giornalisti durante l’omelia della Messa celebrata il 23 gennaio 2010, in occasione della vigilia della memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori.

La celebrazione eucaristica, promossa dall’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma con l’Ucsi (Unione stampa cattolica italiana) si è svolta nella basilica di San Lorenzo in Lucina alla presenza dei giornalisti cattolici ed è stata l’occasione di riflettere sulla propria missione alla luce della vita di San Francesco di Sales. Antesignano della comunicazione e dell’informazione cattolica moderna il santo francese, come ha ricordato il vescovo Tuzia, lavorò sempre per diffondere il messaggio “Gesù è verità ed amore”. E proprio per la verità, e a servizio di questa verità, che devono lavorare i giornalisti. «Anche noi – ha ricordato il vescovo – siamo pastori di un piccolo gregge che possiamo difendere con coraggio e combattendo contro la menzogna o che possiamo abbandonare, pensando solo a salvare la nostra pelle e la nostra incolumità, comportandoci come mercenari».

Il mestiere del giornalista può essere vissuto infatti come un vero e proprio “ministerium”, vissuto come «testimoni della verità – ha ribadito monsignor Tuzia –, quella verità che per noi è un volto, il volto di Cristo, che non deve essere mai alterato o impoverito». Citando Camus – «Il giornalista è lo storico dell’istante» – il vescovo ha ricordato ai giornalisti che occorre liberare «dalla provvisorietà dell’attimo l’eternità, eternità che diventa quindi oggetto della narrazione dei giornalisti».

Monsignor Tuzia ha ricordato anche la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si conclude oggi (lunedì 25 gennaio 2010) con i vespri del Santo Padre in San Paolo fuori le Mura.

Hanno concelebrato don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana e assistente ecclesiastico dell’Ucsi Lazio, don Alessandro Paone, Incaricato regionale per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale del Lazio, monsignor Marco Fibbi, già direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e ora parroco a San Romano, e don Francesco Indelicato, collaboratore dell’Ufficio. Tra i presenti, la presidente dell’Ucsi Lazio, Vania De Luca, e il vicepresidente Ignazio Ingrao.

Tra le intenzioni della preghiera dei fedeli, un ricordo ai giornalisti uccisi nel loro impegno professionale, con un pensiero particolare a Walter Tobagi, assassinato 30 anni fa dalle Brigate rosse, che lavorò anche ad Avvenire.

25 gennaio 2010

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