Gilda Buttà e Luca Pincini: piano e violoncello, un duo anche nella vita

Il percorso umano e artistico di una coppia sul palcoscenico e nella vita. Accompagnato, sul piano degli affeti, dalle note di Morricone di Mariaelena Finessi

Lei è un’artista precoce. Ha iniziato la carriera concertistica che era giovanissima, vincendo i primi concorsi pianistici nazionali già all’età di otto anni. Gilda Buttà, pianista raffinata, precorre i tempi: poco più che adolescente, compiuti gli studi musicali al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, si diploma con il massimo dei voti e la lode. Tra le sue collaborazioni, da lungo tempo c’è quella con Ennio Morricone, di cui esegue ed incide, oltre alle colonne sonore, anche la produzione di musica colta, sia pianistica che cameristica. Ha più volte registrato per le tre reti televisive e radiofoniche Rai e per Rai International.

Anche lui è un musicista, altrettanto appassionato da fare della musica la sua ragione di vita. È il 1986 quando Luca Pincini diventa 1° violoncello dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Ruolo che ricoprirà nel 1994 anche nella Sinfonica di Torino della Rai, mantenendolo sino al 2000 nella Sinfonica Nazionale della televisione di Stato ed in seguito, come stabile, nel Teatro La Fenice di Venezia. Lavora poi come solista in molti generi musicali, eseguendo anche le colonne sonore per il cinema, frutto della genialità, ad esempio, di maestri quali Morricone o Luis Bacalov.

Lui e lei, una passione comune, la musica. Nulla di strano, se non fosse che la loro unione è anche una questione di cuore. Sì, perché Luca e Gilda sono compagni nella vita, non solo professionale, per la quale suonano in duo la musica da camera. Sono marito e moglie, ormai da sette anni e mezzo. Un matrimonio arrivato «dopo un lunghissimo fidanzamento – è ironico Pincini -, durato all’incirca tre mesi». Un connubio vincente: «Se la compagna è quella giusta – continua – penso si lavori meglio che con qualsiasi altra presenza umana, perché l’intesa è a livelli più profondi. Insomma – ammette, ed è anche una dichiarazione d’amore – se dovessi scegliere preferirei dividere ancora una volta la vita artistica con la mia compagna, Gilda, così come sto facendo». Anche Luca Pincini e Gilda Buttà, come ogni coppia, hanno una canzone che ha sancito gli affetti, ed è la trasposizione per violoncello e pianoforte del tema «C’era una volta il west» di Ennio Morricone. «È un documento che tengo stretto a me con grande, grande emozione. È un po’ come rivivere quelle vibrazioni. Ed io sono contento di aver immortalato quel momento, e di averlo fatto proprio in quel modo e con quel brano. È, ogni volta, un far rivivere daccapo l’inizio del nostro percorso artistico e personale».

26 giugno 2005

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