Giardinetti, la parrocchia compie 50 anni

La comunità guidata da monsignor Mortigliengo festeggia con una missione popolare una storia legata a doppio filo con la storia del quartiere. Il segno scelto: l’icona della Trinità di Rublëv di Elisa Storace

“Affittasi bilocale arredato mq 60 zona Giardinetti, a un minuto dal GRA e dai mezzi pubblici verso il centro di Roma e per l’Università Tor Vergata. Servizi residenziali raggiungibili a piedi: bar, supermercati, tabaccherie, edicole, parchi pubblici, palestre, pizzerie, ristoranti, studi medici, ecc.”. La concisione forzata e un po’ celebrativa degli annunci immobiliari inquadra in poche righe quello che Giardinetti è per i suoi residenti di più lunga data: quartiere in periferia “ma non periferico” e, soprattutto, zona residenziale e “non solo dormitorio”.

La parrocchia della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, che ieri, 3 marzo, ha festeggiato il cinquantesimo anniversario della sua fondazione, sorge qui, in questo quartiere-paese tra Casilina e Tuscolana ad appena 10 km da Porta Maggiore, agro romano ancora fino agli anni ’60 «ma che oggi – spiega il parroco, monsignor Francesco Mortigliengo – accoglie oltre 17mila abitanti». Un quartiere di cui, aggiunge con rammarico, «si parla solo quando succede qualcosa di brutto, e che invece avrebbe molto da raccontare».

E poiché la storia della parrocchia è legata strettamente a quella di Giardinetti, nell’ambito delle celebrazioni del giubileo per i suoi 50 anni, sabato 2 marzo, questa storia si è voluto raccontarla presentando, proprio in parrocchia, un volume che ne ripercorre le tappe: dalle testimonianze inedite di persone vissute a Giardinetti già nei primi anni del secolo scorso, «quando si praticava la bachicoltura e il paesaggio era pieno di gelsi», fino ai giorni nostri, ai lavori della metro C e al cambio demografico, con gli studenti arrivati per l’università di Tor Vergata e i tanti stranieri. «Non un libro di storia – ci tiene a precisare Andrea Dimitri, co-autore del volume con Stefano Notargiacomo -, ma un libro sulle storie, di cui noi siamo semplici curatori».

«Papa Giovanni XXIII – ha voluto ricordare alla presentazione monsignor Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare per il settore est – definiva la parrocchia come “fontana del villaggio” che disseta le varie generazioni, ed è bello leggere come la storia della parrocchia della Resurrezione sia così legata a quella di Giardinetti. Il mio augurio per questo cinquantennale – ha espresso quindi il vescovo – è che Giardinetti possa ritrovare la sua vocazione di “giardino” valorizzando il suo territorio, ma soprattutto “attingendo” alla sua parrocchia e crescendo nello spirito di comunità». Un senso di comunità cui, nei loro interventi, si sono richiamati anche Maria Laura Fanti, dirigente scolastico di zona, Maurizio Talamo, docente dell’Università di Tor Vergata, e Francesco Liberati, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Roma, sponsor del volume.

Nelle iniziative per i primi 50 anni della parrocchia sono coinvolti tutti: i giovani e le famiglie dell’Azione cattolica e quelle della fraternità francescana, il ragazzi del gruppo Scout e i giovani dell’oratorio, il gruppo Missionari di Strada e quello del Vangelo, le famiglie e gli anziani del gruppo della Dolce Età, oltre che, naturalmente, i volontari vincenziani e le insostituibili signore del gruppo Santa Marta, che da anni aiutano a rendere bella e accogliente la parrocchia della Resurrezione. Un “popolo in festa” che fino al 10 marzo accoglie quaranta francescani, impegnati nella Missione popolare, per portare agli abitanti di Giardinetti la festa e la benedizione, casa per casa.

Don Franco torna ancora sul senso della comunità e spiega così la scelta, fatta in occasione di quest’anniversario, di affiancare l’icona della Trinità di Andrej Rublëv a quella della Resurrezione già simbolo della parrocchia: «Per noi – afferma – è importante soprattutto per quel lato vuoto alla tavola cui siedono le tre figure: un posto libero, che chiama alla comunione».

4 marzo 2013

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